Tutti i limiti delle “piccole” aziende e le strategie per superarli
La viceministra dello Sviluppo economico Alessandra Todde ragiona con Confartigianato Imprese Varese sulle politiche industriali del Governo Draghi per sostenere le piccole e medie imprese

Quali politiche industriali servirebbero oggi per le Pmi? Domanda difficile, che Confartigianato Imprese Varese ha girato direttamente al ministero dello Sviluppo economico. E a rispondere all’intervista di “Imprese e Territorio” è stata la senatrice Alessandra Todde, che dopo aver ricoperto il ruolo di sottosegretario di Stato nel governo Conte II dal 21 febbraio 2021 è viceministro dell’esecutivo guidato da Mario Draghi.
Viceministro Todde, su quali linee guida si muoverà il Governo?
«Le micro e piccole e medie imprese italiane costituiscono un universo di 4,4 milioni di aziende e 13,3 milioni di addetti. Rappresentano, in termini numerici, il 99,9% delle imprese e danno occupazione al 77% dei lavoratori dell’industria, delle costruzioni e dei servizi. In Italia, e non posso non specificarlo, le imprese che vanno da 0 a 9 addetti sono quasi 4,2 milioni – il 95% del totale – e impiegano 7 milioni e mezzo di persone, cioè il 43,7% del totale. Uno dei primi elementi strutturali su cui il Governo dovrebbe intervenire è la dimensione d’impresa. L’aggregazione, la cooperazione, la creazione di reti tra le Pmi sono tra i mezzi più efficaci per superare i limiti derivanti dalle piccole dimensioni. Dalle esperienze distrettuali sino a fenomeni più recenti quali cluster e reti d’impresa, è evidente che la capacità competitiva, la possibilità di innovare e di superare le crisi, sono più forti tra le imprese inserite in un network. D’altra parte, che le imprese appartenenti ad un gruppo siano più competitive e resilienti è messo in luce anche dalle prime sistematiche rilevazioni degli impatti Covid sulle Pmi. Altra questione importante riguarda la patrimonializzazione, per la quale sono necessari interventi di rafforzamento. Quello delle Pmi è infatti un segmento di imprese che nonostante si sia rafforzato negli ultimi anni, ha lasciato comunque un gap di produttività, con fatturato e valore aggiunto cresciuti negli anni meno del costo del lavoro. Profitti e competitività in calo, dunque, anche prima dell’avvento della pandemia. Proprio per questo non possiamo non ascoltare chi giustamente ci chiede un intervento su questo fronte».
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Roberto Ganna su Elsa Fornero a Varese: “Abbiamo tolto futuro ai giovani. Ora dobbiamo restituirglielo”
Baffetta su Elsa Fornero a Varese: “Abbiamo tolto futuro ai giovani. Ora dobbiamo restituirglielo”
Fabrizio Tamborini su Elsa Fornero a Varese: “Abbiamo tolto futuro ai giovani. Ora dobbiamo restituirglielo”
Alessandro Zanzi su Elsa Fornero a Varese: “Abbiamo tolto futuro ai giovani. Ora dobbiamo restituirglielo”
Emanuele Zanetti su Motociclista di Ferno ucciso da un orso in Romania
GrandeFratello su Superate le 700 firme per la petizione sul recupero del Grand Hotel Campo dei Fiori di Varese
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.