I vandali danneggiano ancora la chiesa del Lazzaretto a Golasecca
È a seconda volta in un mese che il piccolo edificio sacro nei boschi viene violato

I vandali profanano ancora la chiesa del Lazzaretto a Golasecca, danneggiando anche la porta e mettendo in disordine gli interni.
È il secondo episodio in meno di un mese: ignoti erano infatti già entrati nel piccolo edificio sacro lo scorso 21 marzo (il parroco aveva sporto denuncia ai Carabinieri).
«Che poveri fratelli o sorelle, coloro che vivono tali azioni verso la chiesetta e la sua Comunità» dice don Hervè Simeoni. «Signore aiutali a costruire azioni di servizio e di cuore» dice il parroco.

La chiesa dei Santi Simone e Giuda si trova nei boschi vicino al paese, deve il suo nome popolare – “del Lazzaretto” – al fatto di essere stata edificata durante la peste del 1630 (fu poi ampliata nell’Ottocento).
Proprio per il suo legame con la pandemia di peste, la statua del Cristo deposto – nota come “Gesù del Lazzaretto” – è stata spostata ad aprile 2020 nella parrocchiale del paese, per essere pregata in questo contesto di nuova epidemia Covid: uno spostamento provvidenziale, forse, perché ha sottratto l’amata effige ai vandali
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Sebbene non sia così vecchio (45 anni) posso percepire una distanza abissale tra la mia persona e le nuove generazioni …ma non perchè non mastichi tecnologia (sono sviluppatore sw) oppure non sia informato sulle mode e tendenze del momento. Il gap abissale è concentrato sui concetti portanti di una società civile: rispetto, impegno, responsabilità. Tre cose che oggi latitano nella maggior parte dei giovani. La colpa sicuramente è di una intera generazione genitoriale assente e distratta da altre “attrazioni” del momento ma la colpa è anche in questo buonismo ipocrita che ci continua a farci “giustificare” questi vandali in erba cercando scusanti nel solito disagio giovanile, nelle droghe, nella società, negli “altri” ed altre palle del genere.
Questa è gente abituata ad avere sempre ragione, forti con i deboli e lecchini con quelli più cattivi e potenti di loro, è gente che si annoia perchè semplicemente non vuole fare altro, non ha idee, non ha contatti sociali al di fuori della loro cerchia di “adepti”, è gente che del territorio dove vive frega poco e nulla.
30 anni fa a gente del genere si davano tante scarpate nel culo (perdonatemi il francese)….ora chiamiamo frotte di assistenti sociali e psicologi credendo che l’arbusto ormai cresciuto storto si possa raddrizzare con le paroline dolci.
L’espressione di una società decadente che prima abdica al ruolo di educatore e poi vuole recuperare gli errori fatti semplicemente scaricando l’ingrato compito su alcuni medici messì lì come “salvatori della Patria”. Oramai è tardi.