C’è un progetto per la pista di ghiaccio provvisoria all’antistadio, verrà discusso in consiglio comunale

Una pista da 20 per 40 e tre campi di paddle sono le proposte del privato proponente. Il progetto passa in commissione ma le minoranze insorgono e Varese 2.0 vota con loro

Generica 2020

E’ ufficiale: c’è un progetto per la pista di ghiaccio provvisoria all’antistadio.

Il progetto, presentato da un privato, supporta la richiesta di utilizzare tale area secondo il bando proposto dal comune e comprende, oltre alla pista provvisoria del ghiaccio – di dimensioni 20 per 40 metri  – anche tre campi di paddle, sport in auge di questi tempi.

Il progetto è stato presentato dall’assessore all’Urbanistica Andrea Civati e dall’assessore allo Sport Dino De Simone nel corso della Commissione Urbanistica di lunedì 3 maggio. «Si tratta di una struttura adatta alle attività di avviamento allo sport per hockey e pattinaggio – ha spiegato Civati – Il progetto è del soggetto privato proponente, ma poi si procederà a una procedura di gara ad evidenza pubblica, che permette ad altri soggetti di partecipare alla procedura, eventualmente migliorandola». Un progetto che a medio termine: «Potrà essere aperto anche al quartiere» ha sottolineato invece De Simone.

Il dibattito, nel corso della seduta, ha avuto principalmente voci contrarie: non solo dalla minoranza – hanno espresso perplessità la Lega con Fabio Binelli, Forza Italia con Simone Longhini, la Lista Orrigoni con Valerio Vigoni, Varese ideale per voce del delegato Mattia Colombo – ma anche dalla maggioranza (Elena Baratelli per Varese 2.0) e da rappresentanti della consulta per la qualità urbana (L’architetto Angelo del Corso).

Le perplessità principali riguardano innanzitutto la dimensione della pista: 20 per 40 è una dimensione che le società  hanno considerato troppo piccola per un loro pieno utilizzo agonistico, ma sarebbe un ripiego che sarebbe utilizzato solo per gli allenamenti delle giovanili e per l’attività di avviamento allo sport. Ma c’è chi ha avanzato perplessità anche sulle capacita di sosta della zona e il parere tecnico di Del Corso ha “bocciato”  la stesa di cemento necessaria a supportare le strutture proposte come non necessaria, soprattutto per i campi di paddle, «Che possono essere utilmente realizzati in strutture abbandonate, senza ulteriori cementificazioni».

In particolare, Fabio Binelli ha sottolineato che «Questa è una attività che genera profitti, lascerei al privato realizzarli, senza concessioni del comune.  La pista di ghiaccio mi sembra una foglia di fico, che dà un contentino di immagine, ma realizza una pista grande un terzo di quel che serve», Il delegato di Varese Ideale Mattia Colombo ha invece avanzato il sospetto che questa appaia «Come una decisione velocizzata, a ridosso delle elezioni per mettere in un moto un altro cantiere. Ma qui l’amministrazione dovrebbe riflettere e fermarsi rispetto ai cantieri già in atto in città» e Elena Baratelli ha sottolineato come l’assessore Civati parli di “riconversione” «Ma bisognerebbe riqualificare l’intero stadio, non fare una sistemazione posticcia di una parte. In questo sono d’accordo con Mattia Colombo, che mi ha preceduto. Inoltre, come
amministrazione di sinistra non possiamo continuamente dare in mano aree pubbliche ai privati»

La discussione ha avuto momenti anche di tensione: la risposta dell’assessore, al culmine della tensione del dibattito è stata tranciante «Non ci sono risorse finanziarie per fare pista di ghiaccio temporanea piu grande. se ci fossero stati soggetti privati disposti a fare 30 per 60 la prima gara non sarebbe andata deserta. Per realizzarla è necessaria una cifra intorno al milione e mezzo, due di euro, e il comune non ha quelle risorse per farlo autonomamente.  Questa non è la migliore struttura temporanea possibile, ma se fosse stato possibile di meglio si sarebbe presentato qualcuno. Si tratta di una formula di compromesso, ma un po’ di compromesso per la nuova struttura dobbiamo sopportarla. Qualcosa di simile è successa al campo di atletica di Calcinate degli Orrigoni, dove le società hanno accettato uno spostamento temporaneo in campi limitrofi per avere, a conclusione dei lavori, un impianto tra i più belli della Lombardia».

A sostegno del progetto, e delle parole dell’assessore, l’intervento di Enzo Laforgia che «Pur comprendendo le perplessità mi pare che si sia passati dalla premura di trovare soluzione al non accettare nessuna soluzione: non sarà un progetto ideale, ma riempie uno spazio vuoto che in questo momento non serve e da la possibilità di supplire almeno ad alcune delle richieste fatte», e quello di Luca Paris che ha sottolineato come: «Chiunque frequentasse lo stadio Ossola poteva vedere allora e anche adesso che quella parte dell’antistadio era in stato di semi abbandono. Ben venga dunque un progetto che prevede la riqualificazione in qualche modo di quella zona».

Alla fine, il progetto in commissione è passato a maggioranza e verrà discusso nel prossimo consiglio comunale del 13 maggio. Contrari, i consiglieri Baratelli, Binelli, Esposito, Vigoni. Favorevoli Paris, Laforgia, Crugnola e Pullara, che rappresentano in consiglio comunale la maggioranza numerica.

L’INTERA COMMISSIONE URBANISTICA

 

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 03 Maggio 2021
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