“Grazie ai sanitari di Busto Arsizio: la mia mamma non c’è più ma hanno fatto molto per noi”
Una bella lettera di Donato per ringraziare medici e infermieri che hanno assistito fino alla fine la madre ottantenne, colpita dal coronavirus
Un nostro lettore, poche settimane fa, ha vissuto un’esperienza drammatica: la mamma Alessandra, più che ottantenne, è stata ricoverata d’urgenza all’Ospedale di Busto Arsizio e lì è deceduta. Donato, il figlio, ha scritto poche righe per ringraziare l’apparato medico e paramedico del Reparto Covid-19 dell’Ospedale di Busto Arsizio e ci ha chiesto di renderle pubbliche.
A volte le parole non servono.
In alcune circostanze sembrano essere troppe. Inutili.
Non possono raccontare ciò che si prova di fronte ad una tragedia umana come lo è la perdita di un caro travolto dal Covid. L’ambulanza, la solitudine, il buio dentro di te.
Mia mamma Alessandra se n’è andata poche settimane fa dopo essere stata colpita dal virus. Trasportata d’urgenza al reparto Covid-19 dell’Ospedale di Busto Arsizio. In un mese ho dormito undici ore: la preoccupazione costante, l’ansia che cresceva, la paura e la rabbia. Sei solo con te stesso e così lo sono le persone che ti stanno vicine. Sei solo con il tuo destino, così come lo era mamma.
Ma contro questa solitudine, questo abisso, questo sentirsi strappati dalla vita e dagli affetti c’è un esercito di Angeli.
I medici e gli infermieri, tutto l’apparato medico e paramedico dell’Ospedale di Busto Arsizio. Un esercito di umanità che ogni giorno ha dimostrato amore e devozione nel proprio lavoro. Nel confortare i malati. Nell’aiutarli a tenere un contatto quotidiano con le loro famiglie. Nel tenere sempre teso quel filo fatto di sguardi.
Sono questi gli Angeli che danno forza, che ricuciono questo straziante strappo emotivo, che sanno quanto la lontananza da chi ami sia devastante.
A loro va la nostra più grande riconoscenza: per il loro sacrificio quotidiano, per quel senso di fiducia che sanno trasmetterti, per le estreme capacità professionali e per quell’attenzione nei confronti di tutti noi che non è mai venuta meno.
A questi Angeli ci lega, ora, non solo la drammatica esperienza di mamma Alessandra, ma anche una stima infinita. Un senso di complicità nei confronti della vita e di tutto ciò che di importante rappresenta.
Donato M.
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