Busto Garolfo attonita per l’arresto di don Emanuele Tempesta. Il sindaco: «Senza parole»
Comunità sotto shock. Il sindaco: "Volgo l'attenzione alle famiglie e ai bambini e ragazzi che lo frequentavano. Ci preoccuperemo di attivare strumenti che possano sostenerli»

Busto Garolfo attonita dopo l’arresto di don Emanuele Tempesta, sacerdote 29enne che dal 2019, subito dopo l’ordinazione sacerdotale, aveva ricevuto l’incarico di vicario parrocchiale in paese e ieri, giovedì 15 luglio, è stato arrestato dalla Squadra Mobile di Milano con l’accusa di abusi sessuali su minori in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Busto Arsizio.
La notizia di quello che era successo è arrivata nelle prime ore della mattinata come una doccia fredda per tutti i cittadini, fedeli e non, e in poche ore ha scatenato reazioni che vanno dall’incredulità alla rabbia. «Sono senza parole – sottolinea il sindaco del paese, Susanna Biondi -: non ho mai saputo nulla di tutto questo, non mi sono mai arrivate segnalazioni e neppure voci. In questo momento volgo l’attenzione alle famiglie e ai bambini e ragazzi che lo frequentavano. Per loro questa notizia è scioccante e certamente solleva ansie e preoccupazioni. Ci preoccuperemo di attivare strumenti che possano sostenerli. Attendiamo gli sviluppi».
Secondo quanto è emerso dalle indagini della Squadra mobile di Milano, coordinate dal pubblico ministero Flavia Salvatore della Procura della Repubblica di Busto Arsizio, sarebbero almeno sette le vittime degli abusi sessuali, tutti minori di età compresa tra i 7 e gli 11 anni. L’inchiesta è partita dalle denunce di alcune mamme, che avevano notato segni di disagio nei figli, poi ascoltati durante le audizioni protette. Nei prossimi giorni l’interrogatorio di garanzia per il vicario parrocchiale.
Dalla Diocesi di Milano, che ha preso atto «con stupore e dolore di questa notizia», è arrivata la massima disponibilità a collaborare con l’autorità giudiziaria per accertare la verità dei fatti: alla Curia non erano mai giunte segnalazioni rispetto ai fatti al centro dell’inchiesta, così come non ne avevano mai avuto notizia né il vicario episcopale di zona, né il parroco di Busto Garolfo don Ambrogio Colombo.
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