Gnocchi: “Scorretto l’uso del Comune per una parte politica”

Dopo l'intervento dell'AgCom che ha "richiamato" l'ente Comune per un evento istituzionale usato in chiave elettorale, Massimo Gnocchi sottolinea la scorrettezza

Generica 2020

«Scorretto usare una presentazione per farsi campagna elettorale. E non è l’unica scorrettezza». Massimo Gnocchi, candidato sindaco di Obiettivo Comune Gallarate, torna sulla vicenda del “richiamo” al Comune di Gallarate da parte dell’autorità di vigilanza sulla comunicazione.

«L’intervento del corecom sulla questione del regolamento del decoro è un’altra pagina poco felice della politica gallaratese» dice Gnocchi.  «Trovo scorretto e poco elegante che si sia provato ad usare un regolamento che l’uscente consiglio comunale non può votare per espresso divieto di legge allo scopo di relazionare a molte associazioni che votano».

L’autorità di vigilanza – Agcom e poi la sua “declinazione” regionale, il Corecom – sono intervenuti per bloccare una presentazione già calendarizzata, che doveva vedere anche la partecipazione delle autorità politiche (il sindaco e l’assessore Mazzetti): viene contestato l’uso in campagna elettorale di un evento che dovrebbe essere istituzionale.

In più – sottolinea anche Gnocchi – l’evento è stato programmato usando un regolamento che non è neppure stato approvato, ma che è ancora allo stato di bozza. «E mi chiedo pure se su questo il garante stesso del consiglio comunale non abbia nulla da dire: il presidente Lozito le regole deve farle rispettare».

L’AgCom richiama il Comune di Gallarate per comunicazione non conforme in campagna elettorale

«Questa vicenda fa però il paio con l’invito che sabato ci era stato rivolto per iscritto di sloggiare col gazebo  prima del comizio di Salvini». Gnocchi e i suoi erano in possesso dell’autorizzazione e hanno chiesto conferma all’autorità di Pubblica Sicurezza di poter rimanere sul posto, contrariamente alla richiesta arrivata dalla Polizia Locale. «Per senso di responsabilità abbiamo solo chiuso il gazebo ma poi lo abbiamo riaperto e proseguito a parlare con la gente delle nostre idee per gallarate perché avevamo ed abbiamo il diritto di fare la nostra propaganda esattamente come tutti nel rispetto delle regole e del buonsenso.  Che però questo episodio del regolamento ha evidenziato sia forse poco presente in città».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Settembre 2021
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