Niente rogo insieme, ma a Germignaga “se brüsa ul vécc” comunque
Dopo la cancellazione dell'evento pubblico, l'invito del sindaco Fazio per salvare una festa tutta germignaghese: "Perché non fare tanti piccoli "vegétt" in ogni casa?"

Salta l’evento pubblico a causa delle limitazioni Covid, ma a Germignaga se brüsa ul vécc comunque: dopo l’annullamento del falò tutti insieme, il sindaco Marco Fazio ha lanciato l’idea: «Perché non fare tanti piccoli “Vegétt” in ogni casa? Date sfogo alla fantasia!».
E il sindaco ha iniziato per primo, mostrando un piccolo ometto di cartone pronto da bruciare. È una piccola consolazione, ma c’è anche l’idea di valorizzare insieme l’occasione: «Nei prossimi giorni pubblicheremo anche qualche suggerimento, grazie a Renzo Fazio, che da anni realizza il grande fantoccio, e della “speedy creativa” Barbara Parietti, pensando sia a chi ha la fortuna di uno spazio all’aperto, sia a chi, invece ha spazi più ridotti, come un balcone o un davanzale».
1Ci sembra un’idea simpatica per riutilizzare i tanti scarti di questi giorni e mettere in campo un po’ di creatività, magari insieme ai propri piccoli». Tanti “vegétt” a casa, al posto del grande fantoccio che si brucia sul greto del torrente San Giovanni, il corso d’acqua che attraversa il paese.

“Se Brusa il vecc” è una tradizione tutta germignaghese, a segnare il passaggio da un anno all’altro: come avviene anche nei roghi che annunciano la fine dell’inverno (il falò di Sant’Antonio e la gioeubia diffusa tra Basso Varesotto, Alto Milanese e pianura) il fantoccio del vecchio rappresenta quanto di brutto ci si porta dietro dall’anno precedente, bruciandolo si volta pagina. Pronti a iniziare un nuovo anno. E mai come in questo periodo c’è bisogno di pensare ad una svolta rispetto al periodo che ci si lascia alle spalle.
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