Il giudice di Varese nega il rinvio dell’udienza per l’imputato privo di auto e green pass
A sollevare il caso il difensore Furio Artoni che aveva chiesto il legittimo impedimento per la situazione vissuta da un suo cliente di Gallarate sprovvisto di un mezzo di trasporto proprio per raggiungere il tribunale

Non ha il green pass, né un mezzo proprio per raggiungere il tribunale da Gallarate, pertanto l’avvocato difensore ha chiesto al giudice il rinvio dell’udienza per legittimo impedimento che è stato negato dalla corte.
È successo oggi a Varese dinanzi al giudice monocratico. La vicenda è stata portata alla luce dal difensore avvocato Furio Artoni, che svolge anche attività politica come consigliere comunale di minoranza a Luino e strenuo sostenitore di area “no green pass“.
«L’imputato non era presente in aula», spiega Artoni «e prima che il giudice ne decretasse l’assenza ho chiesto venisse riconosciuto al mio cliente la assenza per legittimo impedimento a causa del mancato possesso di mezzi propri e la contemporanea assenza di un green pass, che materialmente rendeva difficoltoso giungere da Gallarate a Varese. Il Pm si è opposto tenacemente e il Giudice dopo essersi ritirato per circa venti minuti in camera di consiglio ha respinto l’eccezione ritenendo valido l’interesse di salute pubblica e la circostanza che l’imputato potrebbe munirsi di green pass».
Pertanto il rinvio chiesto dalla difesa non è stato ammesso.
«La questione sollevata potrebbe però far nascere anche una serie di altri interventi da parte dell’avvocatura, non dimentichiamo che il presidente dell’ordine degli avvocati di Milano si è pronunciato in modo sfavorevole contro il decreto legge che esenta le parti e i testimoni per accedere al tribunale del green pass mentre lo obbliga per gli avvocati e per i dipendenti del tribunale. Anche altra parte di giuristi si è schierata contro questo decreto legge». «Che questa di Varese sia l’inizio di una serie di eccezioni contro questo decreto legge che non ha mancato di generare qualche dubbio all’interno dell’avvocatura?», conclude Artoni.
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