Salvato col defibrillatore mentre ha un infarto dal meccanico a Gallarate
L'uomo salvato grazie al massaggio cardiaco e all'uso tempestivo del defibrillatore. “Ma mancano i decreti attuativi per la nuova legge sui Dae"
Il cuore in fibrillazione ventircolare, l’uomo che non risponde, il polso che non dà segni di vita. Ma una telefonata al 112 con personale qualificato a dare informazioni a rianimatori “laici“ magari alle prime armi col defibrillatore ha permesso di salvare una vita.
È successo a Gallarate in un meccanico di via Milano appena dopo pranzo quando un uomo di 68 anni durante un tagliando della propria auto in un meccanico ha perso improvvisamente conoscenza e il suo cuore si è fermato.
Immediata la chiamata al Numero Unico di Emergenza e, mentre l’operatore della centrale 118 inviava sul posto l’automedica AREU e l’ambulanza della Croce Rossa sono state date istruzioni per eseguire il massaggio cardiaco e per recuperare il defibrillatore dal vicino istituto Falcone. All’arrivo dei mezzi di soccorso, il DAE aveva già rilasciato la prima scarica e l’équipe sanitaria ha proseguito nelle manovre di rianimazione avanzata, stabilizzando le condizioni del paziente e trasportandolo al vicino ospedale dove è stato sottoposto a procedura di angioplastica e successivo ricovero in terapia intensiva.
«La perfetta sinergia tra il sistema 118 e la rete di primo soccorso formata da cittadini e associazioni a dimostrato, ancora una volta, la capacità di salvare vite. Non sempre il defibrillatore risulta essere efficace ma il suo rapido impiego è in grado di intercettare le residue possibilità di sopravvivenza del soggetto colpito da arresto cardiaco in almeno il 50% dei casi, una possibilità spesso negata anche a causa della mancata emanazione dei decreti attuativi della legge 116/2021 sulla diffusione dei defibrillatori», commentano gli addetti ai lavori, in particolare le associazioni che da anni si battono per la diffusione della cultura salvavita.
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