A Varese arrivano le pistole gialle: a breve i taser in dotazione a polizia e carabinieri
Le pistole elettriche sono arrivate ieri alla questura di Varese nella giornata di ieri. Ora manca solo la formazione e a breve i taser saranno a disposizione delle forze dell'ordine

Arrivano anche a Varese le “pistole elettriche” per polizia e carabinieri.
Le pistole gialle sono arrivate alla questura di Varese nella giornata di ieri. Ora manca solo la formazione degli operatori e a breve i taser saranno a disposizione delle forze dell’ordine. Si stanno attendendo appositi manichini sui quali esercitarsi e, dopo un breve periodo di formazione, i nuovi strumenti saranno assegnati alle pattuglie che operano sul territorio.
Ad annunciarlo Paolo Macchi segretario provinciale del Siulp, il sidacato italiano unitario dei lavoratori di polizia.
«Dopo approvazioni e disapprovazioni, sperimentazioni finite male, acquisti ritirati ma soprattutto migliaia di aggressioni alle forze dell’ordine e interventi sempre più difficili sono state consegnate anche a Varese le pistole gialle – dice Macchi – Da oltre 20 anni sollecitavamo dipartimento e politica perché si rendessero conto dell’indifferibile necessità di offrire uno strumento intermedio di difesa che aiutasse al contempo a vincere violenza e resistenza da parte di soggetti particolarmente pericolosi».
Si colma così un ritardo notevole, spiega il segretario del Siulp: «Cinque anni fa esultavamo, già in notevole ritardo col resto del mondo, per avere ottenuto gli spray urticanti per gli operatori delle Volanti ma col tempo ci si è resi conto che quella formulazione offriva alcuni problemi, in particolare nell’utilizzo in luoghi chiusi o affollati e su soggetti già alterati da abusi. Nei luoghi chiusi come vagoni ferroviari era impossibile evitare la contaminazione di soggetti estranei e degli stessi operatori mentre l’utilizzo su persone alterate da abuso di alcol o droghe ne affievoliva gli effetti, fino a renderli quasi nulli. Inoltre quello strumento non ha garantito l’immobilizzazione rapida di soggetti particolarmente esagitati o armati. Si pensi ad esempio alle immagini di quel ghanese armato di coltello alla stazione Termini nel giugno 2021 che, nonostante ripetuti e generosi spruzzi di capsicum, ha continuato a brandire la lunga lama costringendo i poliziotti a sparargli alle gambe. In una situazione come quella il taser avrebbe evitato lesioni al soggetto e molte grane ai poliziotti, in un paese che sempre più spesso ama puntare il dito sulla nostra condotta senza comprenderne le difficoltà operative».
«Non che l’utilizzo del taser non mi stia preoccupando – aggiunge Macchi – Se penso che in città ho visto colleghi nei guai per avere usato le maniere forti o uno strattone durante ammanettamenti di soggetti armati non mi stupirebbe domani leggere di avvisi di garanzia verso chi avrà usato il taser nel modo non consono o con confacente al modo di vedere di chi dovrà giudicarci».
Macchi spiega che «la formazione prevede una particolare attenzione alle tecniche di soccorso ed alle modalità ormai codificate in tutto il mondo per un utilizzo assolutamente innocuo del taser. Siamo certi che la pistola gialla anche in Italia offrirà una statistica di drastico abbattimento dei contatti e delle aggressioni poiché costituisce un deterrente il solo mostrarla. Proprio questa finalità di deterrenza sarà garantita dalla funzione denominata “warning arc” che producendo una evidente scossa elettrica azzurra riuscirà a far arrendere anche i più agitati molto prima di doverli attingere dai dardi del taser».
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