Della Bordella, Bacci e De Zaiacomo, impresa sul Cerro Torre tra dediche e commozione
I due varesini e il valtellinese hanno aperto la via "Brothers in Arms" dedicata a Bernasconi, Pasquetto e a "Korra Pesce", deceduto nei giorni scorsi sulla stessa parete patagonica

Dal Sudamerica più profondo, arriva la notizia di una nuova impresa alpinistica di Matteo Della Bordella, accompagnato questa volta da un altro varesino, David Bacci, e dal valtellinese Matteo De Zaiacomo. Il terzetto dei “Ragni di Lecco” ha aperto una nuova via sul Cerro Torre, maestosa vetta (3.128 metri) che si staglia nel panorama della Patagonia, alla quale il celebre club lariano ha legato parte della sua leggenda.
Non una scalata normale, quella di Della Bordella e compagni: la via sulla monumentale parete Est, salita completamente in stile alpino, è stata intitolata “Brothers in Arms”. Ed è stata dedicata innanzitutto ad altri due forti scalatori delle nostre zone, tragicamente scomparsi in montagna nel 2020: il comasco (trapiantato a Busto) Matteo Bernasconi e il giovanissimo varesino Matteo Pasquetto che avrebbero dovuto partecipare alla spedizione. (foto in alto: De Zaiacomo, Bacci e Della Bordella durante l’avvicinamento alla parete)
A loro sono destinate le parole scritte da Della Bordella – che ha 37 anni ed è considerato tra i più forti alpinisti in circolazione – dopo aver raggiunto la cima. Lo scalatore di Varese ha spiegato come quella via sul “Torre” sia «il punto di arrivo di un cammino in Patagonia iniziato con Matteo Bernasconi 11 anni fa, la via che avrebbe dovuto essere l’apice del nostro percorso insieme come amici, come alpinisti e come cordata. Ma “Brothers in arms” è stato anche il grande sogno di Matteo Pasquetto, con il quale ho condiviso i primi veri tentativi sulla via. Tentativi decisivi e ricchi di esperienze forti per entrambi, in due, con condizioni non ottimali, sull’immensa parete Est».

Della Bordella ha avuto profonde parole di ringraziamento anche per Bacci (con lui e Bernasconi aveva già aperto la via “El valor del miedo” sul Cerro Murallon nel 2017) e per De Zaiacomo, già suo compagno di avventura in alcune spedizioni tra cui quella sull’Isola di Baffin nel 2016. Ma l’impresa del terzetto lombardo è stata segnata da un’altra tragedia, la morte di Corrado “Korra” Pesce, alpinista novarese precipitato a fine gennaio mentre stava scalando proprio il Cerro Torre insieme all’argentino Thomas Roy Aguilò (che si è salvato).
Proprio Della Bordella, Bacci e De Zaiacomo hanno partecipato in prima persona alle operazioni di soccorso quando si è saputo dell’incidente a Pesce (poco prima le due cordate erano salite insieme sulla vetta del Torre per altre vie), ma purtroppo anche i loro sforzi si sono rivelati vani. «Dopo quello che è successo non ce la faccio ancora a festeggiare – conclude Matteo – una profonda tristezza ci accompagna qui a El Chalten (il paese della Patagonia che fa da base per tutte le spedizioni in quella vastissima area ndr), ma spero che il tempo possa rendere il giusto valore a questa salita e a questa nostra storia». Naturalmente, “Brothers in Arms” è stata dedicata anche a “Korra”.
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