La Svizzera revoca quasi tutte le limitazioni anti Covid

Via l'obbligo di mascherine, salvo in alcune eccezioni, di telelavoro e di pass per accedere ai locali pubblici e alle manifestazioni

ragazza sorriso

Addio alle mascherine e a molte delle limitazioni anti Covid in vigore in Svizzera, salvo pochissime eccezioni. Il governo della Confederazione ha ufficializzato le anticipazioni sugli allentamenti alle misure in vigore per contrastare la pandemia. 

Le regole rimosse e quelle che resteranno in vigore

Da giovedì 17 febbraio 2022, negozi, ristoranti, strutture per la cultura, strutture aperte al pubblico e manifestazioni saranno di nuovo accessibili senza mascherina né certificato. Revocati anche l’obbligo della mascherina sul lavoro e la raccomandazione del telelavoro.

Nella seduta del 16 febbraio 2022 il Consiglio federale ha abrogato quasi tutti i provvedimenti nazionali contro la pandemia. A protezione delle persone particolarmente a rischio resteranno in vigore fino a fine marzo soltanto l’isolamento delle persone risultate positive al test e l’obbligo della mascherina sui trasporti pubblici e nelle strutture sanitarie, dopodiché si ritornerà alla situazione normale.

Alla base della decisione del governo elvetico ci sono i dati sulla situazione epidemiologica, in costante miglioramento. “Grazie all’alto tasso d’immunità della popolazione – si legge nella nota del Consiglio federale – nonostante la circolazione ancora forte del virus un sovraccarico del sistema sanitario è sempre più improbabile. Il Consiglio federale, che dal maggio del 2021 modula i propri provvedimenti secondo le capacità del sistema sanitario, ritiene quindi date le condizioni per una rapida normalizzazione della vita economica e sociale. Dopo aver consultato i Cantoni, le parti sociali, le commissioni parlamentari competenti e le associazioni interessate, revoca pertanto la maggior parte dei provvedimenti contro la pandemia”.

I provvedimenti revocati dal 17 febbraio

Da giovedì 17 febbraio saranno revocati i seguenti provvedimenti di protezione nazionali:
– l’obbligo della mascherina nei negozi e negli spazi interni di ristoranti, strutture accessibili al pubblico e manifestazioni;
– l’obbligo della mascherina sul posto di lavoro;
– la limitazione dell’accesso a strutture come cinema, teatri e spazi interni di ristoranti e a manifestazioni mediante l’obbligo del certificato (regole 3G, 2G e 2G+);
– l’obbligo di autorizzazione per le grandi manifestazioni;
– le limitazioni per gli incontri privati. D’intesa con il Consiglio federale sono revocate anche le limitazioni di capienza volontarie nel commercio al dettaglio e negli impianti di risalita. Revocata la raccomandazione del telelavoro
– i datori di lavoro restano reponsabili della protezione dei dipendenti È revocata anche la raccomandazione del telelavoro dell’Ufficio federale della sanità pubblica. Tenuti per legge a tutelare la salute dei propri dipendenti, saranno dunque i datori di lavoro a decidere se sia opportuno lavorare a domicilio o indossare la mascherina.

Adeguamento delle disposizioni di entrata: I provvedimenti sanitari di confine all’entrata in Svizzera sono revocati. Non è più necessario presentare un certificato di vaccinazione o di guarigione o il risultato negativo di un test e non occorre più compilare il modulo di entrata.

Mascherine sui trasporti pubblici e nelle strutture sanitarie

Restano in vigore fino a fine marzo le regole per la protezione dei lavoratori particolarmente a rischio. Fino al 31 marzo: isolamento e obbligo della mascherina in determinati luoghi Considerato che la circolazione del virus è tuttora molto forte e che il virus può ancora provocare decorsi gravi della malattia, il Consiglio federale mantiene fino alla fine di marzo due provvedimenti di protezione dell’ordinanza COVID-19 situazione particolare. A seconda della circolazione del virus è possibile una revoca anticipata.

Le persone risultate positive al test dovranno continuare a restare in isolamento per almeno cinque giorni. Lo scopo è impedire che portatori di una carica virale potenzialmente alta possano contagiare altre persone. Rimane inoltre invariato l’obbligo della mascherina sui trasporti pubblici e nelle strutture sanitarie. Sono esclusi da quest’obbligo i residenti delle case per anziani e delle case di cura. I Cantoni sono liberi di adottare provvedimenti di protezione più severi oppure di escludere dall’obbligo della mascherina determinate strutture. Anche singole strutture, ad esempio gli studi medici o i saloni di parrucchieri, possono prevedere che i visitatori debbano indossare la mascherina.

“L’ordinanza COVID-19 situazione particolare” continuerà a disciplinare l’isolamento e l’obbligo della mascherina sui trasporti pubblici e nelle strutture sanitarie fino alla fine di marzo. Se la situazione epidemiologica evolverà come previsto, sarà abrogata il 1° aprile 2022 e a partire da quella data si ritornerà alla situazione normale. Restano in vigore le regolamentazioni fondate sulle competenze federali definite nella legge sulle epidemie (p. es. in materia di traffico internazionale di viaggiatori o assunzione dei costi dei medicamenti) e quelle concernenti il certificato o l’assunzione dei costi per i test che si basano sulla legge COVID-19.

Continua l’emissione di certificati COVID compatibili con quelli dell’Unione europea Con la revoca dell’obbligo del certificato non verranno più emessi certificati COVID validi soltanto in Svizzera.
I cosiddetti certificati COVID svizzeri sono stati introdotti nell’autunno del 2021 per consentire a ulteriori gruppi di persone l’accesso in Svizzera a strutture e manifestazioni per le quali vige obbligo del certificato. La Svizzera continua tuttavia a rilasciare certificati COVID riconosciuti dall’UE. Probabilmente altri Paesi continueranno a richiedere un certificato COVID per l’entrata e l’accesso a determinati luoghi sul territorio nazionale. I Cantoni avranno ancora la possibilità di prescrivere l’obbligo del certificato, come da loro auspicato.

(Immagine Pixabay)

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Febbraio 2022
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