Caianiello indagato per truffa ai danni dello Stato: “Percepiva indebitamente il Reddito di Cittadinanza”
Nei giorni scorsi l'ex-numero uno di Forza Italia in provincia di Varese era tornato in carcere per concludere il periodo di detenzione patteggiato nel processo Mensa dei Poveri
Nei giorni scorsi Nino Caianiello, ex-numero uno di Forza Italia in provincia di Varese travolto dall’inchiesta della Procura di Milano sulla corruzione e denominata Mensa dei Poveri, è tornato in carcere per scontare gli ultimi due mesi e mezzo di pena residua dopo che il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale meneghino aveva ratificato il suo patteggiamento a 4 anni e 10 mesi.
Per lui, però, c’è un’altra grana da risolvere e riguarda l’indagine della Procura di Busto Arsizio per truffa ai danni dello Stato in quanto ne avrebbe fatto richiesta senza averne diritto. Secondo il sostituto procuratore Francesca Parola, infatti, Caianiello avrebbe dovuto sapere che chiunque abbia condanne definitive per reati contro la pubblica amministrazione non ha diritto all’assegno mensile erogato dallo Stato.
Invece l’ex-leader degli azzurri ha comunque compilato il formulario per la richiesta in quanto tra le risposte da flaggare sul modulo non era presente la domanda che riguardava eventuali carichi penali pendenti.
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