Da Oriano al Sasso della Preja Buja: il “Sentiero delle meraviglie nascoste” nel verde di Sesto Calende
Sulle colline sestesi l’itinerario di oltre 10 chilometri, tra massi erratici, chiesette, una ricca vegetazione e la fauna boschiva
Forse non tutti gli amanti delle passeggiate sanno che le colline di Sesto Calende custodiscono delle vere e proprie “Meraviglie Nascoste”, a tal punto da dare il nome a uno fra i sentieri più importanti nella città sul Ticino.
Immerso nel verde dei boschi sestesi, il “Sentiero delle meraviglie nascoste” rappresenta tuttavia una delle passeggiate meno conosciute, forse a causa del numero di chilometri che occorre per completare l’itinerario, oltre 10, ma che vale la pena percorrere per esplorare un lato inedito della città e, al tempo stesso, ritrovare, alla fine del giro, alcuni “must” da vedere assolutamente a Sesto Calende, tra massi erratici, chiesette, la ricca vegetazione e la fauna boschiva.
Il Sentiero parte dalla chiesa di Sant’Antonio Abate, nella frazione di Oriano, dove è possibile parcheggiare. Confinante con Mercallo dei Sassi, la piccola frazione di Oriano è la più distante, insieme a Lentate, dal borgo sul lungofiume, anche se è possibile ricongiungersi nelle vicinanze del centro proprio grazie al “Sentiero” che termina al Masso della Preja Buja e all’Oratorio di San Vincenzo, a qualche centinaio di metro dall’Abbazia di San Donato, l’edificio storico più importante a Sesto Calende.
(L’Oratorio di San Vincenzo, appena fuori l’uscita dal Bosco)
Lungo il sentiero (qui la mappa fornita dal Parco Del Ticino) gli amanti della natura potranno riconoscere la tradizionale vegetazione delle colline moreniche, dalle querce agli aceri passando per le betulle e i pini, e quella degli stagni nei pressi del Rio Capricciosa, dove, tra le ninfee e le canne vivono le libellule e gli anfibi (a Lentate si trova la rarissima Rana di Lataste). Presenti anche i tipici animali del bosco, scoiattoli, talpe, ghiri, tutti timidi a farsi fotografare perché curanti della propria “privacy”, mentre dagli alberi è possibile sentire il cinguettio di uccelli, un tempo “ospiti” di un roccolo, oggi abitanti del bosco didattico.
Come indicato dalla cartellonistica appena dietro la chiesa di Oriano, per completare l’itinerario servono almeno tre ore di camminata, quindi è meglio farsi trovare pronti e attrezzati, soprattutto i principianti che ad ogni modo non avranno particolari difficoltà dato il dislivello praticamente minimo del percorso. Considerata la durata e l’umidità dei boschi, il consiglio è quello di incamminarsi lungo le “Meraviglie Nascoste” in primavera, quando il sole riscalda il terreno senza però portare l’afa estiva e le zanzare; magari muniti di pranzo al sacco per una veloce sosta picnic in mezzo al verde utile a ricaricare le energie durante la trasferta fuori casa.
L’accurata descrizione fornita dal Parco Del Ticino: Oriano Ticino è una piccola frazione di Sesto Calende con ville e parchi ottocenteschi privati, un antico lavatoio ed una chiesa romanica. Accanto a quest”ultima ha inizio il percorso, in leggera salita, che porta all’ex-Roccolo Pierino-, ora bosco didattico. Da qui il sentiero sale sul Poggio d’Oriano, raggiungendo il “Roccolo Brescianella” e proseguendo attraverso salite e discese, radure e boschi di Pino silvestre, Quercia farnia, Castagno e Robinia. Nei pressi della località Cascina Bilesa si incontrano antiche cascine, aree agricole ed un fontanile per l’irrigazione dei campi, interessante in primavera per l’osservazione di Rane, Rospi e Salamandre. A poca distanza si incontrano le sorgenti del Rio Capricciosa e da qui il percorso inizia la sua discesa verso il Sass da Preja Buia e l’Oratorio campestre romanico di San Vincenzo.
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Gentile Direttore,
le scrivo a proposito del “Sentiero delle meraviglie nascoste” suggerito da VN come una interessante meta di escursioni nella nostra provincia.
Incuriositi dalla proposta, ieri con alcuni amici abbiamo provato ad effettuare il percorso, partendo da Oriano. Purtroppo l’esperienza è stata decisamente deludente. Subito dopo l’inizio del percorso, la segnaletica è risultata estremamente scarsa e in molti casi anche contradditoria (proprio in una delle foto dell’articolo non c’è coerenza tra la distanza indicata ed il tempo di percorrenza: 12.2 km per l’Oratorio di San Vincenzo, da percorre in 10 minuti…). In quasi tutte le biforcazioni e diramazioni dei sentieri non c’era alcuna indicazione, perciò abbiamo dovuto procedere per tentativi e sulla base dell’intuito. In assenza di indicazioni sul numero o nome del sentiero su cui ci trovavamo, anche il tracciato GPX che avevamo scaricato si è rivelato del tutto inutile. Abbiamo incrociato almeno altri tre gruppi di escursionisti che, come noi, vagavano alla ricerca di indicazioni. Alla fine, siamo arrivati tutti alla conclusione che, in queste condizioni, le meraviglie suggerite continueranno a restare ben nascoste. Peccato! Occorrerà provvedere a sistemare adeguatamente la sentieristica prima di proporre questa meta all’attenzione del pubblico.
Distinti saluti,
Nicola La Palombara