Le guardie giurate della Vcv attaccano il sindacato: “Ci avete venduto una seconda volta”

Dopo la cessione del ramo d'azienda alla Mondialpol di Como i lavoratori scrivono una lettera contestando l'operato dei sindacati di categoria ad eccezione della Fisascat Cisl dei laghi. La replica delle altre sigle sindacali

Economia generiche

Sono parole durissime quelle rivolte dai lavoratori della Vcv, Vigilanza città di Varese, al sindacato  dopo l’annuncio della cessione del ramo di azienda alla Mondialpol di Como. La vendita, che avrà effetto a partire dal 1 aprile, porterà al trasferimento dei 36 dipendenti della Vcv, di cui 12 donne, alla sede di Como.

Nella lettera, indirizzata alla Prefettura e alle organizzazioni di categoria Filcams Cgil, Uiltucs della Uil e Ugl, le guardie giurate scrivono: «Ciò che è brutto è che non siamo stati venduti una volta, ma ben due, la prima volta da Vcv e la seconda da organizzazioni sindacali che senza interpellarci, senza chiederci un parere, senza avere anche un solo mandato per rappresentarci, hanno ritenuto opportuno sedersi al tavolo e sottoscrivere un accordo di passaggio che ci riguarda».

L’accusa non è però rivolta a tutte le sigle sindacali. «Mentre le associazioni di categoria di Cgil, Uil e Ugl discutevano con le aziende il nostro destino, senza aver fatto un’assemblea con noi, senza conoscerci, e senza chiederci un parere – prosegue la lettera – noi eravamo in assemblea con la Fisascat Cisl che ci rappresenta ad aprire uno stato d’agitazione causato dal fatto che questo non è un trasferimento, ma un licenziamento mascherato. Sapete cosa vuol dire guadagnare 1200 euro e spenderne 500 di trasporto dall’oggi al domani? Se non lo sapete non ritenete utile chiedercelo prima di sedervi a trattare per conto di chi?».

NON È STATA UNA TRATTATIVA

Le categorie chiamate in causa hanno replicato al testo dei dipendenti della Vcv. «La Uiltucs Varese in questa situazione non c’entra nulla – dice il segretario Guido Murvana – Noi a quel tavolo non ci siamo mai stati».
Il segretario della Uiltucs di Como, Erba e Luisago si dice non poco seccato dalle modalità e dal contenuto della comunicazione fatta dai lavoratori. «I dipendenti della Vcv hanno tutta la mia solidarietà – dice Biagio Carfagna – ma credo che per questa comunicazione siano stati indirizzati da qualcuno. Comunque, essendo un cessione di ramo di azienda, l’impresa può procedere dall’oggi al domani e la comunicazione è arrivata via pec a tutte le organizzazioni sindacali, Fisascat compresa. Quindi non c’è stata alcuna trattativa ma un incontro come previsto dalla legge e a cui tutte le parti hanno risposto per tutelare il più possibile i lavoratori in una fase così delicata. In questi casi si tutelano le retribuzioni ad personam, i rimborsi per chi svolge un determinato tipo di servizio e le integrazioni chilometriche per chi dovrà venire a Como. Questi sono gli strumenti normativi a nostra disposizione nelle cessioni di ramo d’azienda e dunque abbiamo fatto solo il nostro dovere».

«Abbiamo ricevuto la pec da parte della cedente e dalla cessionaria come previsto dalla legge – aggiunge Fabrizio Cavalli segretario della Filcams Cgil di Como – e tutti  abbiamo dato la disponibilità al confronto, anche la Fisascat Cisl, che aveva messo a disposizione per l’incontro in presenza la propria sede di Varese. Per l’importanza dell’argomento la Mondialpol ha dato a sua volta la disponibilità per ospitare l’incontro e tutti hanno accettato, mentre la Fisascat ha tenuto ferma la proposta della propria sede. Questa non è una trattativa ma è un incontro previsto dalla legge e la Fisascat non si è presentata al tavolo convocato dalle parti, mentre apprendiamo dalla lettera che c’è stata un’assemblea durante l’incontro, quando in genere si fa prima o dopo».

ABBIAMO TUTELATO I LAVORATORI

Cavalli entra anche nel merito dell’incontro avvenuto alla Mondialpol: «Al tavolo c’era anche il Sinalv Cisal (Sindacato nazionale autonomo lavoratori vigilanza, ndr) e abbiamo posto tutte le domande tecniche relative alla cessione del ramo d’azienda: dalla questione retributiva agli avvicinamenti, perché Mondialpol non ha alcun interesse a trasferire a Como lavoratori che devono svolgere servizi in provincia di Varese, fino ai rimborsi previsti per il disagio dovuto. Mondialpol riconoscerà 5 euro al giorno in caso di allungamento del chilometraggio nel tragitto casa-lavoro, tenuto conto che è coinvolta anche la sede Mondialpol di Gattico. Essendo la cessione di un ramo di azienda, abbiamo fatto tutto quello che era possibile fare secondo la legge. Peraltro parliamo di un’acquisizione che garantisce prospettiva a questi lavoratori. Rimane un’ultima domanda: perché la Fisascat Cisl manda questa lettera con la sua pec?».

PRONTI AD AGIRE PER VIE LEGALI

Il lavoratori della Vcv si dicono pronti a ricorrere anche alle vie legali per contestare l’accordo in quanto, secondo loro, «firmato da chi non li rappresenta».
«Nessuno vi ha chiesto di intervenire e di rappresentarci, o meglio, nessuna di noi guardie ve lo ha chiesto – conclude la lettera – Il sindacato dovrebbe aiutare i lavoratori e rappresentarli, come può farlo senza averci mai parlato? Non vogliamo il vostro accordo che serve solo alle aziende, se questo è il vostro aiuto lasciateci stare. Continueremo con la Fisascat Cisl muovendo ogni canale possibile a far capire che non è proponibile un passaggio a queste condizioni».

 

La Vigilanza città di Varese ha venduto il ramo d’azienda valori a Mondialpol Como

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 18 Marzo 2022
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