Wolde più De Nicolao, la Giovine Italia fa volare Varese
I due azzurri guidano Varese in una serata di (relativo) appannamento dei leader stranieri. Bel rientro di Caruso, Keene litiga con pubblico e canestro ma offre un contributo sufficiente
BEANE 6,5 – Gran inizio, perché viaggia ad alti regimi quando gli altri sono ancora in riscaldamento. Poi però rallenta: un po’ gli prendono le misure, un po’ le perde lui. In attacco sbiadisce, però a rimbalzo c’è sempre e nella tonnara finale rapina un paio di palloni ad altezza ferro che contano parecchio.
WOLDETENSAE 8 (IL MIGLIORE) – Alza la mano e fa canestro. La rialza e rifà canestro. Così, in loop, per tutta la sera: 19 punti, 5 su 5 dall’arco con un’unica pecca, le 5 palle perse, comprensibile visto che è l’ultimo arrivato e su qualche meccanismo deve ancora lavorare. Ma cosa vuoi dire a uno così? Sempre la scelta giusta: è suo il break del secondo quarto che allontana Napoli, sono sue le rasoiate che evitano il riaggancio. E c’è anche una certa vivacità in fase difensiva, con arbitri (stasera, però, più che sufficienti) che non lo tutelano mai.
SOROKAS 7 – Contro una squadra speculare – McDuffie e Lombardi sono tutto tranne che lunghi tipici – non trova sempre le sue magie. Anzi, sbaglia pure un paio di rigori vanificando assist dei compagni. Detto il (poco) brutto però, c’è da sottolineare tanto di bello: 9 punti, 5 rimbalzi, 4 falli subiti, la posizione sempre giusta a protezione dell’area. Non saranno fuochi artificiali, ma la sostanza c’è e si sente.
DE NICOLAO 7,5 – Partita gigantesca, non sull’arco dei 40′ ma nei momenti cruciali. Quando Varese soffre, quando Varese ha bisogno di controllare il ritmo, quand’anche necessita di sgraffignare due punti inattesi, Denik risponde presente. L’avvio non è perfetto ma Roijakkers ha il tempo e la pazienza per riprogrammarlo e il risultato è notevole: non è un caso se tocca a lui chiudere i conti quando è il momento della spallata finale.
VENE 6,5 – Non è la sua serata al tiro e lo si capisce subito, quando sbatte sul ferro tiri che in altre occasioni diventavano “solo retina”. Lo capisce anche lui, perché conosce il Gioco come le sue tasche, e allora si mette a lavorare a tutti gli altri aspetti: non è un caso se nei break ci sono palloni sporcati, deviati, rimbalzati dalle sue braccia che sanno sempre dove andare. Già che c’è, distribuisce egbununianamtente tre stoppate per provare a entrare negli highlight della partita.
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REYES 7 – Roijakkers gli dà minuti a discapito di Ferrero e il bostoniano venuto dal Messico fa di tutto per meritarseli. 10 punti, 5 rimbalzi, qualche stoppata sul groppone trasformata in canestri caparbi sul secondo tentativo, un cesto importante nel finale quando la tensione si sente. Restano posizioni rivedibili in difesa, qualche linea di fondo di troppo concessa a Parks e soci, ma la sua presenza si sente eccome. Apprendistato finito, ora sembra un giocatore a posto per la Serie A.
LIBRIZZI 6 – Si presenta battendo Rich sul palleggio per il primo canestro della partita. Poi in pratica non tira più ma si applica da cima a fondo per provare a contrastare in difesa gente più alta, veloce e pesante. Qualche volta deve arrendersi, in altri casi regge, sorprende e guadagna la fiducia dei compagni.
CARUSO 6,5 – Si presenta in campo dopo un mese e mezzo con tre canestri in pochi istanti, accompagnati dagli applausi di un pubblico napoletano che non lo ha dimenticato. Al secondo giro in campo fa un po’ fatica, ma nel complesso offre una prova concreta: nelle prossime si farà sentire, eccome.
KEENE 6 – Fa la guerra a tutto il PalaBarbuto e, in fin dei conti, non è una grande idea perché gli si appanno gli occhi e gli si raffreddano le mani. Sufficiente, in pagella, comunque: 11 punti restano un bottino onesto e soprattutto utile quando si tira la riga e si fa l’ultima somma. Ecco, magari la prossima volta può fare meglio. Tre assist, altra piccola dose di utilità che gli vale il sei.
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