Attenzione al clima, l’Università dell’Insubria prima in Lombardia
Ottimi risultati per l’ateneo di Varese e Como: la classifica evidenziare il contributo che il mondo dell’università dà ai 17 obiettivi dell’Agenda 2030

Sono stati pubblicati mercoledì 27 aprile i risultati della quarta edizione dello University Impact Rankings, la classifica elaborata dalla testata internazionale Times Higher Education (The) per evidenziare il contributo che il mondo dell’università e della ricerca dà ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, i Sustainable development goals, indicati nell’Agenda 2030 istituita dall’Organizzazione delle nazioni unite nel 2015.
I Goals rappresentano una richiesta di azioni concrete per il cambiamento a livello globale, nell’ottica di sconfiggere fame e povertà, migliorare salute e educazione, ridurre le disuguaglianze, incentivare la crescita economica, affrontare il cambiamento climatico e i suoi impatti, e soprattutto promuovere società pacifiche, responsabili e inclusive.
Sono venti gli atenei italiani presenti nel ranking, valutati ciascuno per i Goals che ha sottoscritto. L’Insubria segna un eccellente risultato per Quality education, istruzione di qualità (Goals 4): è 94esima su 1180 istituzioni, il che significa che è quinta in Italia e prima in Lombardia. È nella parte alta della classifica anche per Reduced inequalities (Goals 10), nel range 101-200 su 796 università. E risulta sopra la media in quattro obiettivi: Health (Goals 3), Gender equality (Goals 5), Economic growth (Goals 8) e Partnership for the goals (Goals 17).
«Un ottimo risultato per il nostro ateneo – commenta il rettore Angelo Tagliabue – che ci spingerà a migliorare ancora di più su tutti gli altri obiettivi. Insubria ha raccolto la sfida al cambiamento investendo sui servizi e sulla ricerca, la vera chiave per fornire strumenti e risposte a una società in continua evoluzione. La sostenibilità deve essere il nostro principale obiettivo in tutti i settori della vita e della ricerca ed è compito dell’università contribuire a trasferire questi valori alla società».
L’indicatore Quality education prende in considerazione il supporto degli atenei alla formazione primaria e permanente (Early years and lifelong learning), alla ricerca sulla qualità della formazione e alla inclusività in generale. All’indicatore contribuiscono per il 27% la ricerca sulla formazione, per il 15.4% la percentuale di laureati che possono insegnare, per il 26.8% risorse e eventi che vengono messi a disposizione del grande pubblico e per il 30.8% la percentuale di immatricolati che per primi nella famiglia accedono a un corso universitario (First generation students).
I First generation students sono un elemento importante anche per l’obiettivo Reduced inequalities (15.5%) che, oltre alla ricerca (27%), prende in considerazione la percentuale di studenti e del personale con disabilità (23%) e le policy contro la discriminazione (19%). Nel 2020 (XXIII Indagine AlmaLaurea) il 78.3% dei laureati triennali e il 52.7% di quelli magistrali a ciclo unico dell’Insubria provenivano da famiglie in cui i genitori non sono laureati.
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