Varese si prende le risorse del Pnrr
In base al Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare (Pinqua) sono state firmate 158 convenzioni che coinvolgono 19 Regioni. Varese entra nella graduatoria con 3 macro-progetti
Abbagliati e sbigottiti dall’esplosione del conflitto bellico in centro Europa e sbeffeggiati da un virus che non riusciamo a debellare, ci stiamo perdendo lo spettacolo più emozionante dal dopoguerra: la rinascita italiana alimentata dalle risorse del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza.
Come riportato recentemente da varesenews, orientarsi nel labirinto delle possibilità offerte dal PNRR non è per niente facile, perché è uno stanziamento senza precedenti che risponde a un programma altrettanto ambizioso dell’Italia. (https://www.varesenews.it/2022/03/pnrr-82-miliardi- destinati-direttamente-alle-imprese/1443473/). Inoltre le risorse del PNRR sono tante e complesse e fanno gola, anche alle mafie (https://www.varesenews.it/2022/03/pnrr-olimpiadi-fanno-gola-alle- mafie-costruttori-prevenire-le-infiltrazioni/1444532/). Tuttavia, iniziano ad arrivare le prime conferme ufficiali sul chi, come e perché sta ricevendo le allocazioni e Varese sta facendo la sua parte.
Mario Draghi non è un attore dei social media, preferisce comunicare attraverso i numeri della rendicontazione finanziaria, piuttosto che con i like e i follower. Il sistema di monitoraggio dell’attuazione del PNRR cui sono assoggettati tutti i ministeri competenti è rigoroso, puntuale e trasparente. Recentemente il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha pubblicato il primo rapporto sulle iniziative di sua competenza dal quale emergono informazioni incoraggianti.
La squadra di Enrico Giovannini è in linea con l’attuazione del Piano avendo raggiunto, dopo quelli previsti per il 2021, anche i due obiettivi in scadenza nel primo trimestre dell’anno. Si tratta, in particolare, della riforma della semplificazione normativa e il rafforzamento della governance per una migliore realizzazione degli investimenti per l’approvvigionamento idrico e della firma delle 158 convenzioni previste per attuare il Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare (PINQuA). Quest’ultimo è quello che ci interessa più da vicino. In merito il ministro ha dichiarato: “Presentiamo un Rapporto di approfondimento su questo importante investimento dedicato alla rigenerazione urbana e alla promozione di una nuova offerta abitativa per le fasce più deboli della popolazione, ispirata ai principi di inclusione, di lotta alle disuguaglianze e di sostenibilità ambientale”.
In ambito PINQuA, sono state attualmente firmate 158 convenzioni che coinvolgono 19 Regioni, con un target finale pari ad almeno 10.000 unità abitative di social housing e la riqualificazione di oltre 800.000 metri quadri di spazi pubblici da raggiungere entro il 2026. Il Rapporto pone l’accento sui cosiddetti “indicatori di impatto comuni” che sono alla base della valutazione quantitativa del Piano stesso, coerentemente con quanto previsto dai regolamenti europei. In particolare, si stima che l’attuazione del Programma produrrà una riduzione del 38% dei consumi di energia primaria e un calo del 31% delle emissioni annue di CO2 per metro quadro, con un effetto significativo sul contrasto alla crisi climatica. (https://www.mit.gov.it/nfsmitgov/files/media/notizia/2022- 03/Rapporto%20PINQuA_sito.pdf).
Varese entra nella graduatoria con ben 3 macro-progetti. Viva Varese, con 15 milioni di euro, si compone di quattro interventi, tra loro legati e interconnessi, sia funzionalmente che geograficamente: Varese Social District; Intergenerazione urbana; Creazione parco prospicente all’alveo del torrente Vellone; Progetto di connessioni ciclopedonali e rinverdimento delle sezioni stradali. Il primo è dedicato al social housing orientato alle categorie deboli indicate dal Piano Casa e, segnatamente, giovani famiglie, giovani lavoratori, famiglie monoparentali o monoreddito o di grandi dimensioni, persone anziane autosufficienti, persone straniere. Il secondo è nettamente focalizzato sull’offerta a basso costo per studenti universitari fuori sede e comprende anche il ridisegno e l’apertura del parco di via Arconati alla comunità. Questi due progetti genereranno 158 nuove unità abitative ad alta efficienza energetica. Il progetto del Vellone è relativo ad un parco prospicente all’alveo del torrente, e includerà dei terrazzamenti per la dispersione naturale delle acque del torrente nei casi di piena, che permetteranno di mettere in sicurezza anche l’abitato e le sponde a valle della città. Infine, a rinforzare i legami dei due interventi di social housing, c’è il quarto progetto di connessioni ciclopedonali e rinverdimento delle sezioni stradali. Nel complesso gli interventi rigenereranno complessivamente 19 mila metri quadrati di spazi pubblici.
Il secondo macro-progetto in graduatoria è il Social Housing, Verde, Condivisione Cultura, per 15 milioni di euro, con cui il Comune di Varese punta ad un intervento diffuso sulla qualità dell’abitare nella proprietà comunale del comparto storico di Villa Baragiola e relativo parco. Gli edifici attualmente non più utilizzati, verranno recuperati per varie finalità tra le quali abitazioni ottimizzate per anziani in co-housing innovativo, con spazi dedicati a cura e socialità; abitazioni, anche temporanee, per giovani coppie; abitazioni per artisti ove poter manifestare le proprie idee e proposte lavorando ed abitando i medesimi spazi; abitazioni in social housing con servizi comuni per problematiche familiari acute; nuovo Centro Internazionale di Fotografia, orto biologico, frutteto, giardino botanico e percorso sensoriale; spazi interni per laboratori al chiuso e spazi esterni inseriti nella cornice del parco di Villa Baragiola per installazioni artistiche, allestimenti ed eventi culturali.
Il terzo macro-progetto è PINQuA di regione Lombardia con attuazione a Varese e Pavia, per 14 milioni di euro, per servizi abitativi pubblici e sociali. La porzione che riguarda Varese prevede 4 edifici inutilizzati (solo 8 alloggi occupati), provenienti dal patrimonio INCIS (Istituto nazionale per le case degli impiegati statali), che verranno riqualificati per ottenere dagli originali 32 alloggi, 68 nuove unità, anche in questo caso con classi energetiche alte attraverso l’utilizzo di pannelli fotovoltaici, risparmio idrico ed efficientamento degli impianti.
Il secolo scorso ha avuto il piano Marshall, quello in corso il PNRR. Non ce ne sarà un altro uguale e non è tempo di stare a guardare. “Quel che bisogna valutare è se un progetto è utile o no. Se supera certi test che riguardano il suo tasso di rendimento sociale, come anche nell’istruzione o nel cambiamento climatico, oppure è semplicemente il frutto di una convenienza politica e di clientelismo”, Mario Draghi.
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