Più investimenti e innovazione nell’assistenza domiciliare tra gli obiettivi di Regione Lombardia
Con lo stanziamento straordinario di 7,5 milioni di euro lo scorso anno e altri fondi in arrivo dal PNRR si pensa al potenziamento anche grazie a telemedicina e digitalizzazione dei sistemi sanitari
«Con la nuova riforma sanitaria, approvata nel mese di dicembre, l’assistenza domiciliare si è posta quale ponte di collegamento privilegiato nella filiera di accompagnamento della persona a 360 gradi nel suo naturale ciclo di vita, diventando setting fondamentale all’interno del sistema delle unità di offerta sociosanitarie e socioassistenziali territoriali». Lo ha detto il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, nel corso del suo intervento al convegno ‘Le cure domiciliari in Lombardia: protagoniste dell’innovazione tecnologica e delle nuove forme di Sanità, questa mattina, in Sala Biagi a Palazzo Lombardia, alla quale ha partecipato anche la vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti.
«Con lo stanziamento straordinario del 2021 di 7,5 milioni euro (l’incremento del budget per la produzione di 5 milioni euro, l’adeguamento delle tariffe e il supporto degli erogatori al piano vaccinale con 2,5 milioni euro) – ha evidenziato il presidente – Regione Lombardia ha dato un primo importante segnale di attenzione al mondo delle cure e dell’assistenza domiciliare. Le nuove risorse Pnrr e il quadro normativo regionale mutato consentono di perseguire con maggior fiducia e certezza lo sviluppo dell’assistenza domiciliare. Compresi nuovi importanti strumenti che si configurano come opportunità imperdibili per il mondo degli erogatori, mi riferisco alla telemedicina e alla digitalizzazione dei sistemi sanitari».
«Una partita, quella della digitalizzazione – ha rimarcato il presidente – che dobbiamo giocare tutti insieme, in maniera compatta e coesa, evidenziando le difficoltà e collaborando per superarle, altrimenti si rischia che diventi uno svantaggio anziché un’opportunità. Quando riusciremo a fare questo compiremo una vera rivoluzione nel modo di affrontare la malattia, ma soprattutto di soddisfare completamente i bisogni dei cittadini».
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