Il Gruppo Akno acquista l’area industriale della Novartis di Origgio
La nuova proprietaria dell'area è una grossa azienda che opera nel settore del mercato immobiliare ed edilizio e che realizza e gestisce progetti industriali e logistici a livello globale

È il Gruppo AKNO ad aver acquisito la grande area industriale dove oggi sorge la sede centrale italiana della Novartis, colosso farmaceutico svizzero che ha da tempo annunciato di voler spostare il proprio quartier generale a Milano.
La nuova proprietaria dell’area è una grossa azienda che opera nel settore del mercato immobiliare ed edilizio e che realizza e gestisce progetti industriali e logistici a livello globale.
A confermare l’acquisizione è il sindaco di Origgio Evasio Regnicoli, che questa mattina (11 luglio) ha incontrato l’amministratore delegato del gruppo. «Ci hanno comunicato di aver stipulato il contratto preliminare di acquisto – dichiara il primo cittadino -. Ci presenteranno un progetto, che sarà poi valutato dall’Ufficio Tecnico, con anche una valutazione sia dal punto di vista ambientale che viabilistico del nuovo insediamento».
Durante l’incontro con il fondo immobiliare l’amministrazione comunale ha rimarcato le proprie perplessità sui possibili effetti negativi che un nuovo insediamento logistico avrebbe su via Saronnino e sulle vie limitrofe, già fortemente trafficate.
Ad Origgio nasce il comitato per vigilare sul futuro dell’area Novartis
«Ci hanno assicurato che non si tratta di un logistico puro, come ad esempio Amazon o Bartolini – precisa il sindaco Regnicoli -. Aspettiamo di vedere il progetto, dove dovranno comunque indicare gli impatti sui flussi veicolari. Da lì si potrà vedere se saranno similari a quelli attuali o meno».
L’area industriale sarà quindi totalmente ristrutturata e poi affittata ad una terza azienda. «Hanno ipotizzato la realizzazione di una struttura ad impatto zero, per avere meno impatto a livello ambientale» ha aggiunto il primo cittadino.
Intanto è di recentissima formazione un comitato di cittadini, interessati a seguire il futuro dell’area Novartis (qui l’articolo).
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