Minonzio su Sieco: “I maggiori costi pagati dai cittadini di Gazzada Schianno”

Il consigliere d'opposizione del Gruppo indipendente “Gazzada Schianno al Centro” torna sul passaggio alla nuova società di servizi raccolta rifiuti deciso dall'amministrazione comunale

Piattaforma Schianno

Non si placa la polemica attorno alla scelta del Comune di Gazzada Schianno di affidare il servizio di raccolta differenziata a Sieco. Dopo l’intervento del consigliere d’opposizione Francesco Bosco della lista “Insieme si può”,  arriva quello di Alfonso Minonzio del Gruppo indipendente “Gazzada Schianno al Centro”. Anche in questo caso Minonzio replica ad alcune questioni sollevate dalla giunta Trevisan. 

“Desidero rispondere al comunicato dell’Amministrazione Comunale di Gazzada Schianno in merito alla scelta di entrare in SIECO – si legge nel comunicato firmato da Minonzio – .
La prima anomalia o stranezza che riscontro è che alcune dei punti citati nel comunicato non sono stati dati come informazioni o risposte alle tante domande poste dai Consiglieri di Minoranza nel corso del Consiglio Comunale che è il luogo deputato ad approfondire e chiarire tutti dubbi sollevati.

Nel comunicato viene detto che “tutti i passaggi sono regolari e certificati”. Come minoranze abbiamo sempre chiesto che per trasparenza la scelta migliore andasse fatta attraverso una gara ad evidenza pubblica. Solo in Provincia di Varese nella raccolta e conferimento dei rifiuti operano almeno 6 o 7 società: mettendole in concorrenza avremmo avuto a fronte di un progetto valido e innovativo l’offerta migliore all’insegna della trasparenza, economicità e qualità. Perché non si è voluto percorrere questa strada?

A proposito degli atti regolari e certificati(e frasi citate qui sotto in corsivo e sottolineate sono tratte e riportate testualmente da documenti ufficiali, documenti ai quali qualunque Cittadino può accedere:
perché il Revisore dei Conti, organo con funzioni di garanzia e nominato dal Prefetto, in più comunicazioni ufficiali ha scritto che la gara ad evidenza pubblica era la strada consigliata per procedere all’assegnazione del servizio? Vorrei evidenziare che il Revisore dei Conti non ha dato parere favorevole alla delibera: infatti dopo la pubblicazione all’Albo Pretorio della proposta di delibera in cui si citava il suo parere favorevole essa è stata corretta togliendo favorevole proprio perché il suo parere non lo era! Inoltre lo stesso Revisore nella sua relazione afferma: “Come è stata ricercata l’economicità? La scelta di recedere (da Coinger) sembra basata su un nominativo per poi ricercarne l’economicità e non viceversa”.

Nel comunicato viene citato il parere “pro veritate” del legale del Comune giunto poche ore prima del Consiglio Comunale: però non viene detto che lo stesso legale nelle sue conclusioni scrive: “Si osserva come la stessa, pur prevedendo un raffronto con i prezzi praticati dagli operatori del settore in un appalto analogo e sovrapponibile per contenuti al servizio in affidamento non preveda invece un raffronto con i costi connessi all’affidamento del servizio svolto da ISEDA, sia pure in via temporanea, quale gestore uscente. La stessa potrebbe quindi essere integrata con detto confronto, attualizzato ad una gestione paragonabile dal punto di vista temporale a quella oggetto del possibile affidamento in house”. In sostanza il legale del Comune suggerisce che trattandosi di un affidamento di 7 anni per un valore di circa 2.594.000 € (337.201,06 € all’anno oltre IVA al 10%, con importi garantiti solo il primo anno), prorogabile per altri 7 anni, di chiedere un’offerta al gestore uscente attualizzata ad una gestione paragonabile dal punto di vista temporale a quella del possibile affidamento a SIECO.

Il Segretario Comunale alle nostre richieste sulla regolarità degli atti dopo 6 mesi non ha dato risposte esaurienti ma ha comunque evidenziato: “…come può chiedersi l’espressione di un parere contabile in tale atto quando dallo stesso non è dato comprendere, per sua natura, se ne deriveranno effetti negativi o positivi per le finanze comunali?… qui si ribadisce l’impressione del sottoscritto di un processo prima procedimentalizzato che rimanda ad uno step successivo la quantificazione dei costi e delle conseguenti ricadute economiche nonché l’atto conclusivo dell’iter di recesso…resta inteso che, ad avviso del sottoscritto, tale iter non risulta concluso nemmeno alla data attuale, poiché le ricadute economiche, solo rinviate con tale atto, incombono ancora sul Comune, positive o negative che siano”.

Da quasi 2 mesi ho chiesto di conoscere tutte le spese conseguenti al recesso da Coinger e all’ingresso in SIECO (spese legali, tecniche, perizie, adeguamento della piazzuola di Schianno ecc.).

Indicativamente dovrebbero essere circa 150.000 €. Se queste spese fossero state inserite nel Piano Economico Finanziario della Tassa Rifiuti questa avrebbe subito un sensibile aumento. La scelta, contestata dalle Minoranze, è stata quella di far credere che l’uscita da Coinger e l’ingresso in SIECO avrebbe portato benefici sia in termini di qualità del servizio che nei costi. La realtà è che i maggiori costi vengono comunque pagati sempre con i soldi dei Cittadini che, a seguito di questa scelta, avranno minori servizi da parte del Comune. Sulla qualità del servizio è evidente il notevole passo indietro soprattutto per i limiti, non solo di orario, del centro di Schianno.

Per come è stata gestita tutta questa vicenda con altri Consiglieri stiamo valutando la segnalazione alla Procura della Corte dei Conti, all’Autorità anti Corruzione e al Garante della Concorrenza.
Mi sono molto dilungato con il rischio di non essere letto ma questo problema è troppo importante per limitarsi a dichiarazioni parziali o superficiali. Questo per dovere di trasparenza e corretta comunicazione ai nostri Cittadini”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Agosto 2022
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