Stato di agitazione in tutti gli stabilimenti Whirlpool. “Non si può più aspettare”
Assemblee retribuite nelle 6 fabbriche italiane. Fim, Fiom e Uil chiedono un tavolo di confronto con la multinazionale americana e criticano il silenzio del governo
I lavoratori della Whirlpool vogliono conoscere il loro destino. Gli annunci fatti negli scorsi mesi dalla multinazionale americana, riguardo la revisione del piano industriale per l’Europa, e la mancata apertura di un tavolo di confronto, nonostante le richieste del sindacato dei metalmeccanici, hanno alzato il livello di tensione nelle relazioni sindacali.
Il coordinamento nazionale di Fim, Fiom e Uilm ha così deciso di proclamare lo stato di agitazione e di convocare assemblee retribuite nei 6 stabilimenti Whirlpool in Italia a cui parteciperanno i segretari nazionali.
A Cassinetta di Biandronno, dove Whirlpool produce elettrodomestici da incasso, l’assemblea è prevista per il 22 settembre prossimo. A prescindere da qualunque decisione verrà presa dalla multinazionale sulla sua permanenza nell’area Emea, i segnali attuali, secondo i metalmeccanici, sono tutt’altro che rassicuranti: volumi in calo, utilizzo della cassa integrazione e nessuna visibilità sui volumi previsti nei prossimi mesi e sugli investimenti. «Non intendiamo aspettare stupidamente il disastro, chiediamo rispetto per i lavoratori» scrivono in una nota stampa i sindacati.
Fim, Fiom e Uilm danno anche una stoccata alla politica e al governo, che «ha scelto il silenzio» di fronte alle richieste delle parti sociali di aprire un tavolo di confronto con Whirlpool corporation.
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