Senza acqua calda e lavatrice: gli ospiti della residenza psichiatrica di Varese chiedono aiuto
Sono quattordici persone e vivono nel padiglione 17 dell'ex psichiatrico in via Rossi a Varese. Da un mese si sono rotte sia la caldaia sia la lavatrice. Hanno deciso di costituire un comitato per farsi ascoltare. La Sette Laghi spiega cosa sta succedendo
Sono quattordici ospiti. Risiedono alla CRM, la comunità residenziale psichiatrica di via Ottorino Rossi dellìAsst Sette Laghi. Tre degli ospiti hanno costituito un comitato, chiamato Koala, per richiedere attenzione sulle condizioni all’eterno della struttura.
Davide è uno dei fondatori : « La Comunità psichiatrica ospita attualmente circa quattordici ospiti di entrambi i sessi – spiega – Le camere dotate di bagno comune, con due posti letto, sono arredate con mobilia fatiscente, dalle toilettes si staccano le piastrelle; non è prevista una illuminazione della scala antincendio; gli impianti antincendio si presume siano da adeguare alle normative vigenti e non è presente un impianto di climatizzazione e nemmeno una sala fumatori interna.
Il problema attualmente più grave è la mancanza di acqua calda da circa quattro settimane e la rottura dell’ unica lavatrice a disposizione degli ospiti da circa tre settimane.
Tutto è stato ripetutamente – per sentito dire – segnalato molteplici volte dall’ Equipe del C.R.M. agli Organi preposti. Inoltre, mancano fondi – sempre per sentito dire – per alcune attività.
I pasti per gli ospiti e gli operatori spesso e volentieri non arrivano come da ordinazioni creando disagi e, l’ acqua imbottigliata dei pasti raggiunge temperature “imbevibili”».
Le condizioni alberghiere appena accettabili sono diventate critiche da quando si è rotto l’impianto per l’acqua calda: « In estate, con il caldo, ci siamo arrangiati. Ma ora si va incontro al freddo e non vorremmo dover rimanere in queste condizioni».
Anche la mancanza di una lavatrice funzionante è vissuto come un problema importante: « Ogni settimana, un’operatore si incarica di andare in una lavanderia pubblica per lavare i nostri indumenti. Ogni lavaggio ci costa in media 5 euro mentre prima pagavamo solo il detersivo. Abbiamo già individuato una macchina in alternativa che compreremmo noi, segnalando tutte le specifiche all’ufficio della Sette Laghi preposto. Ma, al momento, non abbiamo ancora ricevuto alcuna notizia».
Il CRM è ospitato nella palazzina 17 all’ex ospedale psichiatrico oggi sede di Ats Insubria e Università. Si tratta di una comunità riabilitativa di media assistenza, seguita da personale sanitario per 24 ore. Offre ai pazienti percorsi terapeutico-riabilitativi e risocializzanti a tempo determinato finalizzati al reinserimento e alla riabilitazione del paziente con patologia psicotica grave. La permanenza nella struttura è volontaria.
Il comitato, attualmente, è composto da tre persone, tre residenti che hanno deciso di alzare la voce per ottenere attenzione: « Le camere sono tutte al primo piano – spiega ancora Davide – mentre la mensa e i bagni sono al livello inferiore. Non abbiamo ascensore per cui, in caso di difficoltà a camminare, dobbiamo ingegnarci per salire o scendere le scale. La struttura avrebbe bisogno di essere ristrutturata».
Il Comitato Koala chiede sostegno e aiuto per migliorare le condizioni della struttura psichiatrica e mette a disposizione i propri contatti: comitatokoala@gmail.com. “Ci vuoi aiutare?”
LA REPLICA DELL’ASST SETTE LAGHI
I problemi della struttura sono noti alla direzione dell’azienda ospedaliera. Proprio oggi viene installata la nuova lavatrice che è arrivata giovedì scorso.
Più difficile è risolvere il problema dell’acqua calda. L’interruzione è legata ai lavori in atto sulla caldaia centrale. L’impianto termico è di Ats Insubria che sta lavorando per una riqualificazione. Le opere di sistemazione non sono di breve durata.
La Sette Laghi ha provato a intervenire sulla propria struttura ma ogni iniziativa è risultata controproducente.
Si studia, attualmente, un modo per scollegare e rendere indipendente la palazzina. Ma, nelle more degli interventi che saranno lunghi e complessi, l’Ufficio tecnico sta valutando delle soluzioni tampone per arrivare a ripristinare l’erogazione dell’acqua calda prima che arrivi il freddo.
A raccogliere la richiesta d’aiuto è stato Bizzozero.net con cui abbiamo collaborato per dare voce al Comitato
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