Astuti (Pd): “Piano regionale datato. Ora è il momento di discutere di risorse per le imprese”
Il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti commenta così il Programma pluriennale per lo sviluppo del settore commerciale, discusso oggi in aula per il quale i dem hanno espresso voto contrario

«È il momento di parlare delle risorse che vogliamo destinare al commercio lombardo. Se non ora, quando?». Il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti commenta così il Programma pluriennale per lo sviluppo del settore commerciale, discusso oggi in aula per il quale i dem hanno espresso voto contrario.
«Innanzitutto, è un piano datato – sottolinea Astuti –: era urgente per questo settore un aggiornamento, ma se vogliamo incidere davvero, i dati devono essere realistici, mentre il programma si sviluppa sulla base di numeri relativi al 2018-2019, al massimo ai primi mesi del 2020. Ma nel frattempo il mondo è radicalmente cambiato».
Le novità sono legate a più fattori, fa presente il consigliere Pd: «Il settore risente delle dinamiche a livello economico, delle mutate esigenze dei consumatori, connotate da grande rapidità. Ma soprattutto, degli ultimi tre anni che hanno inciso in modo significativo, prima con la crisi pandemica e ora con quella energetica”.
Ma le perplessità sono relative anche al fatto che “non si capisce quali sono gli indirizzi che si intendono perseguire. Ad esempio, andrebbero studiate meglio le aperture, anche per tutelare i lavoratori e la qualità della loro professione. Naturalmente ci vuole un approccio diverso, che guardi anche con maggiore attenzione al commercio di vicinato».
Per questo il Gruppo regionale del Pd aveva presentato un ordine del giorno, bocciato, in cui chiedeva espressamente «lo stanziamento di risorse regionali non inferiori a 30 milioni di euro, derivati dagli extraprofitti dai canoni delle aziende idroelettriche, destinate a sostenere i costi delle bollette delle micro e piccole imprese del commercio; di triplicare le risorse per l’efficientamento energetico di queste aziende; di raddoppiare le cifre per i distretti del commercio. Non è questa la sede per discutere dei soldi per il settore? Ma se non ora quando?», si chiede Astuti.
Infine, un’attenzione alla logistica: «Serve una regia regionale che regoli la collocazione dei poli sul territorio in modo coerente con il paesaggio, le infrastrutture e i servizi già disponibili», conclude Astuti.
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