Colpi di kalashnikov a Tradate per la droga, parte il processo
Nella casa segni sui muri del conflitto a fuoco: dall’appartamento la risposta con pistole

La droga era pronta sul tavolo per lo scambio ma l’occasione era ghiotta per il colpaccio: quando i sudamericani hanno aperto la porta, l’albanese ha dato il buongiorno mettendo la canna del Kalashnikov tra la porta e lo stipite facendo partire una raffica di 11 colpi 7,62.
Poi la fuga, e la risposta degli occupanti l’appartamento che feriti rispondono al fuoco sparando dalla finestra in strada con la pistola. Tutto è avvenuto a Tradate nell’estate 2016, fatti che hanno portato a quattro condanne e due assoluzioni e al processo che si è aperto oggi (martedì 18 ottobre) per lo sparatore albanese che dovrà rispondere dinanzi al Collegio di Varese di tentato omicidio, tentata rapina e porto abusivo di armi da fuoco.
Nell’udienza di martedì sono stati sentiti i militari del Ris che hanno eseguito i rilievi nell’appartamento dove oltre ai 17 bossoli (non solo quelli dell’Ak 47 ma anche della pistola calibro 9×19) sono stati trovati tre panetti di sostanza per tagliare la droga (mannotolo), bilancini di precisione, contanti e un teaser nascosto in un freezer. Poi diverse tracce di sangue da gocciolamento e da sfregamento sui muri della scala e nel garage dell’abitazione. La prossima udienza è in programma per il 25 ottobre.
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