Nasce un nuovo “patto per la Lombardia”

Promosso da Movimento Lombardi Civici Europeisti, Avec - Alleanza Verde e Civica, Demos (Democrazia Solidale) e dal movimento pan-europeo Volt, il manifesto è stato presentato nei giorni scorsi

Movimento Lombardi Civici Europeisti

“Una rete civica “vera”, nata dal territorio e sul territorio, composta da realtà dell’ambientalismo, dell’associazionismo e della politica di prossimità che ha trovato una sintesi in dieci punti programmatici raccolti in un manifesto chiamato “Un nuovo patto per la Lombardia” in vista delle prossime elezioni regionali”.

Promosso da Movimento Lombardi Civici EuropeistiAvec – Alleanza Verde e CivicaDemos (Democrazia Solidale) e dal movimento pan-europeo Volt, il manifesto è stato presentato venerdì 14 ottobre nel corso di un partecipato incontro pubblico presso la Sala Pirelli di Palazzo Pirelli con oltre 200 persone tra presenti e collegati alla diretta streaming.

«Si tratta di riscrivere “un nuovo patto sociale tra comuni e regione – ha dichiarato Elisabetta Strada, Consigliere Regionale del Gruppo Consiliare Lombardi Civici Europeisti – che rimetta le persone al centro della politica e delle scelte amministrative. Un patto che nasce naturalmente dall’ascolto dei territori e dai bisogni dei cittadini, imprese e realtà locali, facendoli propri e trasformandoli in azioni politiche su temi di enorme rilevanza, per il loro impatto sulla quotidianità di cittadine e cittadini, quali sanità e assistenza sociale, emergenza abitativa e alloggi pubblici, trasporti, politiche giovanili e ambiente».

Per Valter Andreazza, Presidente del Movimento Lombardi Civici Europeisti, «Noi siamo comandati dalla base, il concetto di civismo è un concetto di comunità e il suo protagonismo è quello della comunità. La nostra è una piramide rovesciata».

Silvia Pettinicchio, delegata AVEC Lombardia, conferma come il tema delle liste civiche “civetta” riguardi anche il mondo ambientalista: «Il fenomeno di un certo spirito verde buttato un po’ a destra e a sinistra tocca anche noi ma l’elettorato è attento e riconosce chi opera con coerenza, competenza, coraggio e radicalità nelle scelte. Per accelerare la conversione ecologica non è possibile far calare decisioni dall’alto perché le richieste di forte cambiamento provocano frattura sociale. Abbiamo bisogno di un patto in cui istituzioni e cittadini lavorino insieme. Il Patto per la Lombardia che abbiamo sottoscritto ha queste caratteristiche perché viene direttamente dai cittadini. Tre sono le consapevolezze attorno alle quali vogliamo costruire il nostro percorso: contrasto e mitigazione del cambiamento climatico, economia green e messa in rete di tutti coloro che si impegnano per la conversione ecologica giusta. Il cambiamento si deve fare assieme».

«La Regione Lombardia ha un Pil superiore a quello di molti paesi dell’UE – ricorda Pier Vittorio Antoniazza, Coordinatore milanese di DEMOS Democrazia Solidale – ma la sua classe dirigente si è mostrata del tutto inadeguata. La credibilità della politica è ai minimi storici, da Tangentopoli fino alla crisi sociale di questi anni, e il nostro appello va alla società civile come quella che nel 2011 consentì al centrosinistra guidato da Giuliano Pisapia di riconquistare Milano, in mano al centrodestra dal 1993. La partecipazione e il civismo sono pertanto centrali nel ridare dignità alla politica e non ci dispiacerebbe individuare anche un percorso per indicare un candidato presidente alla Lombardia»

«La politica si riempie la bocca con la parola ‘giovani’ – afferma Simone Dedda, Co-coordinatore di Volt Lombardia – una sorta di young washing che mira più che altro a esibirli come l’orso marsicano senza però che facciano troppo rumore. Vogliamo uscire dallo stereotipo dei giovani che non vogliono impegnarsi; le politiche di sostegno ai giovani e alle famiglie devono mettere nelle condizioni di potersi costruire un futuro, non occuparsi di riscrivere la 194. Siamo un movimento pan-europeo e come tale vogliamo portare l’Europa anche in Lombardia e viceversa».

«Stiamo per veder nascere il governo più a destra della storia repubblicana – aggiunge Gianluca Guerra, Co-presidente di Volt Italia – abbiamo bisogno di salvaguardare i nostri valori e i fondi del Pnrr, trovando un nuovo modo per far ripartire l’Italia e la Lombardia con una nuova energia, a cominciare dai territori e dal contatto con i bisogni delle persone».

A testimoniare come le persone e le risorse civiche possano essere determinanti – anche a sorpresa – Carlo Abbà, del Movimento Lombardi Civici Europeisti e assessore monzese eletto con la lista civica Monza Attiva e Solidale: «Monza è la terza città lombarda e ha avuto solo tre giunte di sinistra. Ci abbiamo creduto fino in fondo e alle ultime elezioni abbiamo ribaltato al ballottaggio un risultato che sembrava scontato, condividendo con dieci movimenti e sette liste un lungo percorso che alla fine ha permesso di trovare molti punti d’incontro».

In collegamento l’ex sindaco di Parma Federico Pizzarotti, di Lista Civica Nazionale: «E’ importante ribadire il concetto dei valori condivisi – dice – Le ultime politiche mostrano che ci deve essere un apporto corale europeista, ambientalista e di sinistra non subalterno a un partito centrale. Avere rappresentanze civiche ai vari livelli amministrativi è essenziale»

Infine l’intervento di chiusura affidato a Bruno Tabacci, Centro Democratico, iniziato con una battuta: «I partiti oggi sembrano solo il participio passato del verbo partire. Sono partiti, e quelli rimasti non sembrano in gran forma. La Lombardia non si vince partendo solo da Milano, il territorio è vasto e composito, dall’area pedemontana alle valli alla pianura irrigua. Dobbiamo organizzare politiche che tengano conto del mutamento climatico inserito in un nuovo quadro demografico. Quando erano nate nel 1970 le Regioni rispondevano a una necessità di trovare nuovi modi di relazionarsi con il potere centrale. Oggi sono semplici gestori di comparti, di cui uno solo – la Sanità – vale per la Lombardia l’80% del bilancio, e nonostante le autoproclamate doti di eccellenza non mi sembra che durante la pandemia sia stata un esempio da imitare. Mi auguro – ha concluso – che il movimento civico abbia la forza di imporsi come realtà meno costruita e più libera».

Da venerdì 21 ottobre sarà aperta la sottoscrizione pubblica del Manifesto Civico al link: nuovopattoperlalombardia.it

A questo link la registrazione della serata di presentazione: https://mediaportal.regione.lombardia.it/portal/watch/vod/16467

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Ottobre 2022
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