Ross, compleanno da protagonista accanto a Brown e Reyes
Il play vince di misura il duello con Cinciarini e festeggia nel modo migliore i 24 anni. La guardia guida da leader la difesa, il finale è tutto di Justin

ROSS 7,5 (IL MIGLIORE) – Spegne le 24 candeline con una prestazione da nostro personalissimo MVP: 18 punti con il 64% dal campo, 6 assist e nel complesso un duello vinto con un mammasantissima come Cinciarini. Proprio la vivacità di Colbey mette nei guai Menetti perché sia il Cincia sia Cipolla si ritrovano con quattro falli quando c’è ancora un quarto d’ora da giocare. Poi finirà per uscire lui per cinque penalità, cosa che non cambia la standing ovation da parte dei tifosi varesini.
WOLDETENSAE 7 – Ritrova la mira dall’arco dei tre punti (infila 4 triple) e questo è particolarmente utile in una serata in cui i compagni non sono così incisivi da lontano. Fatica un po’ nella gestione dei falli, ma chiude a quota 14 redimendo qualche erroraccio con successivo recupero difensivo. Passo avanti netto.
DE NICOLAO 6 – Quel che guadagna a livello di gestione e di attenzione difensiva, lo perde con un’altra prova insufficiente al tiro, con un paio di errori da metri zero che gridano vendetta. Però c’è sempre, trova anche un rimbalzone d’attacco importante nel finale, non abbocca alle finte di Olisevicius, gestisce con fosforo (una persa, sei assist).
REYES 7,5 – Se questa volta a Varese non viene il “braccino” nel momento chiave della partita, una bella parte di merito va a Justina che in due-tre occasioni riesce letteralmente a galleggiare nell’atmosfera mentre i difensori attorno a lui sono costretti ad atterrare. In questo modo si fa perdonare anche un paio di falli spesi senza ragione e qualche blackout di gestione. 17 punti e altrettanta valutazione: fiesta e palma di MVP Confident per i lettori della #direttavn.
FERRERO 6 – Cinque punti, tutti su tiro libero, perché le percentuali recenti dall’arco costringono i difensori a stargli addosso. E lui li punisce guadagnando falli e convertendo con alta percentuale. Fatica invece quando si trova davanti Olisevicius, più alto e molto tecnico, ma va bene così lo stesso.
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BROWN 7,5 – Se 11 punti vi sembrano pochi, se avete in mente quel paio di palle perse evitabili, se avete visto più spesso altri biancorossi risultare decisivi, vi consigliamo di riguardare la partita con un focus su Markel che soprattutto nel primo tempo è il vero e proprio architrave di una Varese solida in difesa. Marca dal play al pivot, raddoppia, coordina i compagni. In attacco non sempre trova gloria, ma spara due triple in fila (la seconda in contropiede) nell’ennesimo scatto in avanti della OJM nel terzo periodo.
CARUSO 6 – Meno, molto meno incisivo rispetto al partitone contro Trento ma non per questo poco importante. Dà i cambi giusti a Owens (stavolta Brase – bravo – non azzarda esperimenti) mette corpo e anima nella lotta in area, si fa trovare pronto su qualche scarico dopo il quale va in lunetta anche se dalla “linea” fa spesso cilecca.
OWENS 7 – Sette come i punti messi a segno, sette perché sotto canestro Hopkins pensava di banchettare e invece ha gibollato il ferro, trovandosi sempre davanti il pivottino americano che si prende il lusso di tirare tre stoppate, una delle quali a suggellare il risultato finale. Così così a rimbalzo, è vero, ma l’impressione è che forse per la prima volta la sua firma in calce al successo sia profonda.
JOHNSON 6 – Forse il meno in palla del pacchetto straniero, in una serata dove la mira non è delle migliori. Ha il merito di non forzare – magari per qualche shampoo arrivato dopo il pessimo finale con Trento – e di aggiungere voci utili nelle altre statistiche. Lascia tutti col fiato sospeso per qualche minuto, quando va a terra e si tiene la caviglia; poi lo staff medico lo rimette in piedi a tempo di record.
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