Le opposizioni di Samarate al sindaco: “Noi gufi? Di cattivo gusto e maleducato”
La replica sulla critica ai rallentamenti del cantiere della palestra di via Borsi: "Non stiamo gufando: esprimiamo solo una preoccupazione"
«Le minoranze sono scese in piazza per informare i samaratesi in merito al grave ritardo accumulato su tre progetti molto importanti per la nostra città».
A parlare sono i tre gruppi di opposizione di Samarate (Movimento 5 Stelle, Progetto democratico e Samarate città viva), rispondendo all’attacco rivolto dal sindaco, Enrico Puricelli, riguardo il gazebo del mese scorso a tema palestra di via Borsi, Rsa e bando lumen per raccontare ai cittadini lo stato dei lavori.
La critica ai rallentamenti delle opere pubbliche
In estate la palestra aveva subito uno stop ai lavori. Con la guerra in Ucraina e il conseguente aumento del caro-vita e del costo delle materie prime, il cantiere ha subito un ennesimo stop forzato: l’impresa appaltatrice, la Cicalese impianti di Salerno, ha interrotto i lavori, chiedendo un adeguamento del corrispettivo economico.
L’amministrazione ha riconosciuto all’impresa 1 milione e 350mila euro in più per riprendere a completare i lavori, andando ad aumentare il costo potenziale della palestra: 4milioni e 850mila euro. I lavori sono iniziati nuovamente proprio nelle scorse settimane e il primo cittadino ha comunicato sui social, anche se con frasi brevi ma efficaci, lo stato di avanzamento del cantiere. Da lì l’aspro attacco alle minoranze.
Una delle foto del cantiere postate da Puricelli sui social
La palestra ha una lunga gestazione, che risale al 2012, ma ha visto la luce a luglio 2021, con l’inizio dei lavori (dopo la concretizzazione della realizzazione tra il 2019 e il 2020, grazie anche al consistente finanziamento del Governo).
«Mentre passavano gli anni, aumentavano anche i costi – continuano i tre gruppi – dagli iniziali 3milioni 530mila euro siamo arrivati a una previsione di 4 milioni 880mila euro. In una delle diverse commissioni Lavori Pubblici da noi richieste, a inizio settembre, abbiamo dovuto sollecitare la preparazione del nuovo cronoprogramma dei lavori, previsto per legge ma non ancora disponibile, e a distanza di tre mesi non l’abbiamo ancora ricevuto. Purtroppo la nostra giunta è molto brava a non fornire le informazioni normalmente dovute».
E sulla conclusione dell’opera, prevista per settembre-ottobre 2023, commentano così:«Considerando che il contratto di subappalto per la realizzazione delle fondazioni prevede un tempo di sei mesi, significa che tutto il resto dovrà essere costruito nei restanti sei mesi? Vista la lentezza con cui stanno proseguendo i lavori, abbiamo più di qualche dubbio che ciò possa accadere. Non stiamo gufando: esprimiamo solo una preoccupazione, che è la normale preoccupazione di cittadini che hanno a cuore le opere e le finanze della propria città».
“Cattivo gusto e maleducazione”
Infine hanno criticato la scelta delle parole del sindaco per indicare quel gazebo domenicano e il lavoro delle opposizioni, ritenendolo di «cattivo gusto e maleducato additare un gruppo di suoi concittadini e ben tre gruppi politici con un termine fintamente simpatico (gufata, per l’appunto), perché rimanda a un placido uccello ma che nell’uso comune indica un comportamento spregevole, non possiamo tacere il fatto che le minoranze sono scese in piazza per informare i samaratesi in merito al grave ritardo accumulato su tre progetti molto importanti per la nostra città. Noi non abbiamo né tempo né voglia di scendere in piazza come dei tifosi scorretti che assistono ad una partita di calcio per gufare contro l’una o l’altra squadra».
E, infine, hanno rincarato la dose: «Forse il sindaco è rimasto infastidito dalla verità dell’analisi che abbiamo proposto alla popolazione, e che ha evidenziato in modo chiaro l’incapacità di questa amministrazione, come delle due precedenti, di finanziare e gestire in tempi ragionevoli le promesse fatte nelle varie campagne elettorali»
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