Bodio Lomnago attende ancora i due medici di base
«Il passaggio al distretto di Azzate è stato importante - spiega il sindaco Paolelli - ma manca ancora un passaggio: che i medici vengano a visitare nei nostri ambulatori»

«Manca l’ultimo passaggio, ovvero che i medici vengano a visitare i pazienti negli ambulatori di Bodio Lomnago. Ci hanno garantito che c’è una disponibilità, forse due. Aspettiamo»
Il sindaco Eleonora Paolelli, investita come tutti i sindaci della provincia del difficile compito di gestire il problema della mancanza dei medici, è abbastanza fiduciosa.
Una raccolta di firme da parte di un comitato spontaneo di cittadini aveva portato ad un risultato: ad aprile scorso il direttore generale di Ats Insubria Lucas Maria Gutierrez e ad Emanuele Monti presidente della commissione Sanità della Regione Lombardia, avevano garantito che si sarebbe trovato presto un sostituto per colmare il vuoto lasciato da una dottoressa andata in pensione. Non solo, che Bodio Lomnago, Cazzago Brabbia, Inarzo e Galliate sarebbero passati sotto il distretto sanitario di Azzate, così da permettere agli utenti di scegliere medici di famiglia più vicini a casa. Cosa che è accaduta.
Ma al momento i medici non sono arrivati.
«Siamo sempre in contatto con il comitato che si è costituito in paese e che ha raccolto le firme per cercare di risolvere la questione e far arrivare un medico di famiglia in sostituzione della dottoressa Chiaravalli -spiega Eleonora Paolelli – Il fatto che ci abbiano inserito nel distretto di Azzate di certo è stato d’aiuto ma purtroppo manca ancora un pezzo importante, cioè che un medico decida di venire a visitare i pazienti a Bodio, nei due ambulatori uno in piazza Benemerita in uno in via Baj accanto alla Biblioteca, per dare così un servizio in più ai nostri cittadini. Alcuni pazienti ora devono andare a Varese, altri invece a Daverio; alcuni medici di Bodio, Inarzo e Cazzago Brabbia si sono invece fatti carico dei pazienti rimasti senza medico».
«Anche il rapporto con Ats è stretto e costante ed è stato molto utile per risolvere il problema all’inizio: il passaggio al distretto di Azzate è stato davvero molto importante. Mi auguro che con la nuova legge regionale che prevede le case di comunità e con l’assemblea dei sindaci si riesca a risolvere il problema della mancanza dei medici facendo fronte comune, in maniera coordinata»
«Siamo in una situazione di attesa, non la definirei di stallo – conferma Fabio Fidanza, il promotore della raccolta firme – Ci hanno assicurato che due medici arriveranno, sappiamo che due dottoresse hanno già dato la loro disponibilità, non ci resta che attendere».
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