L’Anpi Luino dice addio a Luigi Annoni, ultimo partigiano combattente della sua sezione

Oggi alle 14:30 si terranno i funerali presso la Chiesa di San Pietro in Campagna a Luino

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L’Anpi Luino saluta per l’ultima volta, ripercorrendo la sua vita e le sue battaglie, Luigi Annoni, ultimo partigiano combattente della sua sezione, scomparso lo scorso sabato 10 dicembre.

(A cura di Giovanni Petrotta – Anpi Luino)

Luigi Annoni era nato a Luino il 7 febbraio 1925, di professione faceva l’operaio.  A 18 anni, nel 1943, è chiamato alla leva in Marina. Arruolato è in attesa di essere richiamato. Ma, come è noto, dopo il 25 luglio 1943, arresto di Mussolini e dopo l’8 settembre, le Forze Armate italiane sono in piena confusione. Annoni nell’attesa del richiamo si dedica alla rischiosa attività di contrabbando tra l’Italia e la Svizzera trasportando illegalmente merci e, su invito del locale clero, aiuta, dietro compenso, ad espatriare illegalmente anche persone antifasciste. Il 28 marzo del 1944 viene, però, arrestato alla frontiera italosvizzera, nei pressi del Palone, dai tedeschi e dopo una breve sosta all’Hotel Elvezia di Luino, sede delle SS tedesche, è spedito a Novara. Qui dopo due giorni, su un carro bestiame, insieme ad altri prigionieri italiani è trasportato in Germania, nei campi di lavoro a Papenberg a fare “lo schiavo di Hitler”.

In Germania il lavoro da schiavi è durissimo. Malnutrito, è costretto tutti i giorni a scavare buche anticarro. In pochi mesi è ridotto ad una larva umana di 42 chili. Provvidenziale, ci ha detto Annoni, è stato, a metà luglio 1944, il bando di Mussolini, che dava la possibilità ai prigionieri italiani in Germania di arruolarsi presso il nuovo esercito fascista in addestramento in quel paese. Annoni si arruola così al Battaglione San Marco che si trova a Grafenwhor. Dopo circa un mese di addestramento alla mitraglia, il battaglione è trasferito, agosto 1944, a Porto Vado, provincia di Savona.

Il 2 ottobre 1944, di sabato, Annoni insieme a sette commilitoni (Amboni, Bugliolo, De Cicco, Lombardo, Mapelli e Spano questi sono il loro nomi), decide, come già tanti altri militari avevano fatto, di disertare e di diventare partigiano. Nella notte scappano dalla caserma e raggiungono la formazione garibaldina Bevilacqua, distaccamento Bocci, nella zona di Cairo Montenotte.

In queste montagne ai confini tra la Liguria e il Piemonte Annoni, prende il nome “Piero” (dal nome del suo fratello) e combatte contro i nazifascisti sino al 25 Aprile. E’ coinvolto in sette rastrellamenti e in combattimenti, in particolare contro la famigerata Banda Ferraris, formazione autonoma dall’esercito fascista, ma protetta dai tedeschi, autrice di atrocità inenarrabili. Alla Liberazione i componenti di questa formazione terroristica verranno quasi tutti individuati e dai partigiani fucilati.

In questa guerriglia Annoni si distingue per coraggio e capacità eseguendo colpi di mano fra le file fasciste. Il 16 dicembre, durante un rastrellamento, il partigiano luinese è arrestato col suo amico Marco Mapelli in una cascina. Per fortuna sono disarmati (le armi le avevano nascoste in un fienile) ed indossano ancora la divisa della San Marco. Vengono condannati a Cairo Montenotte a 10 anni per diserzione e riarruolati nel battaglione Raccolta dove, dopo alcune settimane, scappano per ritornare in montagna dai partigiani a continuare la lotta.  A metà marzo 1945 in una zona boschiva, nei pressi della Bocchetta in un combattimento Annoni con la sua mitraglia (servente un preoccupato Mapelli), addestrato ad usarla in Germania,  fredda quattro tedeschi. L’indomani, con una bandiera bianca, attorniati da autorità civili, i tedeschi recuperano i loro morti sotto lo sguardo attento dei partigiani. Una triste soddisfazione.

Alla Liberazione, Annoni, anziché partecipare alla festa di Liberazione a Savona con il suo distaccamento, ottiene il permesso di ritornare a casa a Luino, che raggiunge con diversi mezzi il 2 maggio 1945.

Nel dopoguerra riprende a fare l’operaio al calzaturificio Elio di Luino e poi alla Stehli di Germignaga sino alla pensione.  Non disdegna però di fare ancora qualche viaggio di contrabbando. Politicamente si schiera con i socialisti ed aiuta, nell’estate del ‘45 il giovane luinese, avvocato Attilio Spozio, il futuro senatore della Repubblica socialista a sbarazzarsi di alcune armi nascoste nei pressi della villa Fonteviva a Luino. I fucili li butta nel lago, le bombe a mano le usa per pescare sulla Tresa. Come iscritto all’Anpi di Luino partecipa a tutte le manifestazioni organizzate dalla Associazione e negli ultimi anni, su invito della scuola media, come testimone della Resistenza.

Luigi Annoni nel dopoguerra ha ricevuto le seguenti onorificenze:

– Il 25 aprile 1984 il Diploma d’onore con firma di Giovanni Spadolini e Sandro Pertini;

– Il 25 aprile 2015 la Medaglia della Libertà dalla ministra Roberta Pinotti;

– Il 19 dicembre 2018 la Medaglia d’Onore dal Prefetto di Varese.

Ulteriori notizie sul partigiano Luigi Annoni si possono leggere su:

– Il fiore meraviglioso, testimonianze partigiane dalla “sponda magra” del Lago Maggiore, Anpi Ispra n. 2, anno 2008;

– Roberto De Cicco, Diario, Ed. Helicon, Perugia 2007;

– Sui saggi storici di Ferruccio Iebole: “Partigiani, Martiri Liguri e Piemontesi” 2005, “Bona né” 2008, “per la pace un pugno di sangue” 2009. Tutti pubblicati nelle Edizioni ArC Mondovì;

– Carlo Pastori, “Lettere di un alpino della Monterosa”, a cura di Carlo Banfi e Bernardo Pastori, Marna ed. Gorle (Bg), 2021.

Notizie “romanzate” su Pietro Annoni contrabbandiere:

– “Passatori, contrabbandieri e altri racconti” di Sergio Scipioni , Editrice d’Este, Milano 2015.

Tutte le pubblicazioni si trovano nella biblioteca della sede Anpi Luino. I funerali di Annoni si svolgeranno oggi, lunedì 12 dicembre, alle ore 14:30 presso la Chiesa di San Pietro in Campagna a Luino. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Dicembre 2022
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