Le mani più veloci d’Italia a risolvere il Cubo di Rubik sono di un varesino

Il 24enne Alessandro Fava è il nuovo recordman nazionale nella categoria del Megaminx. Ci racconta come è nata la sua passione e ci svela un sogno: "Organizzare un evento di cubing a Varese"

È di Varese la mano più veloce d’Italia. Alessandro Fava, classe 1999, è il nuovo recordman nazionale di cubing nella categoria del Megaminx, stabilito durante i campionati italiani che si sono svolti a Catanzaro dal 9 all’11 dicembre e riconosciuti a livello mondiale.

Stiamo parlando di Cubo di Rubik, uno dei rompicapo più conosciuti del mondo, oggetto di sfide ad alto tasso di adrenalina sia in famiglia, sia a livelli ben più alti, come quelli che affronta Alessandro. Il record stabilito è di 41.71 secondi, contro il record precedente di 41.83 stabilito da Mattia Furlan al Ljubljana Open nel 2017 (fonte: www.worldcubeassociation.org).

Alessandro Fava, 24 anni, vive nel rione varesino di Sangallo, è diplomato al Liceo Scientifico Ferraris di Varese ed ha una laurea triennale in Scienze Ambientali conseguita all’Università dell’Insubria. Partecipa a gare (ufficiali) di cubo di Rubik dal 2015.

«La mia passione è nata nel 2014, primo anno di superiori, quando un mio amico e all’epoca compagno di classe mi disse di essere riuscito a risolvere il Cubo di Rubik grazie ad una guida trovata on-line. Incuriosito ci ho provato anche io e nel giro di una settimana, dopo vari tentativi, ci sono riuscito. Un altro compagno di classe, anche lui incuriosito, sbirciando in internet ha scoperto casualmente che esisteva lo speedcubing (che consiste nel risolvere nel più breve tempo possibile il Cubo di Rubik e rompicapi simili), WCA (World Cube Association) e CubingItaly, associazione italiana dello speedcubing – racconta Alessandro -. Da qui è cominciata la mia avventura e nel 2015 ho partecipato alla mia prima gara. Da allora non ho mai smesso di praticare lo speedcubing allenandomi costantemente».

Generico 12 Dec 2022

«Il mio allenamento consiste nell’analizzare le differenze tra come risolvo io e come risolvono gli altri, individuando i punti da migliorare e dall’altra parte implementando ciò che ho imparato facendo quelle che in gergo chiamiamo solve (le risoluzioni), utilizzando ogni volta uno scramble (ovvero come un cubo deve essere mischiato) differente. All’inizio i tempi non erano molto buoni, ma con un po’ di tempo, impegno ed esperienza sono arrivato a ottenere discreti e buoni risultati in quasi tutti gli eventi ufficiali – spiega Alessandro -. Sì, perché oltre al noto Cubo di Rubik (che noi chiamiamo 3×3), ci sono altri cubi con un numero diverso di strati, dal 2×2 al 7×7. E siccome amiamo complicarci la vita, ci sono la risoluzione del 3×3 con una mano o da bendati. Infine, vi sono le varianti non cubiche del 3×3, quella piramidale, detta Pyraminx, e quella dodecaedrica, il Megaminx (già il nome dice tutto). Quest’ultimo evento è quello dove domenica scorsa ho ottenuto il mio primo record italiano (oltre al titolo di campione italiano), dopo quasi 8 anni dalla mia prima gara».

«Se penso ai miei obiettivi di quando ho iniziato, mai lontanamente avrei pensato di raggiungere un risultato simile, e tutt’ora faccio fatica a crederci. Ecco, una cosa che lo speedcubing mi ha insegnato è non mollare. Fin da quella settimana in cui ho imparato a risolvere il cubo, tante volte ho pensato di smettere perché non riuscivo a ottenere i risultati attesi e, talvolta, ho anche ceduto, prendendomi delle pause dalle competizioni. Ma in realtà è sempre stato un arrivederci, ogni volta sono tornato più determinato di prima. Ad esempio, quando avevo 16 anni ebbi un brutto infortunio alla mano destra, che diciamo non è il massimo per uno speedcuber. Poi mi sono detto “ho anche la mano sinistra” e quindi mi sono allenato nel risolvere il Cubo di Rubik con una mano che, infatti, è ad oggi il mio secondo evento preferito. Alla fine, il voler tornare a fare cubi mi ha aiutato con il recupero. Anzi, il fatto di non poter usare appieno la mano destra è stato il motivo per cui mi sono allenato nel Megaminx, che può essere risolto direttamente sul tavolo senza tenerlo necessariamente in mano, come avviene per gli altri puzzles. E visto il risultato ottenuto domenica, forse devo ringraziare quell’infortunio!».

«Diciamo che lo speedcubing mi ha fatto capire che la frase di Mandela “Sembra sempre impossibile, finché non viene fatto” è dannatamente vera. L’invito che faccio a chi leggerà questa storia è di provare a superare i propri limiti, che possono essere il “semplice” risolvere il Cubo di Rubik o questioni più importanti, il concetto non cambia. Sono fiducioso che questo sport (ancora lo speedcubing non viene riconosciuto come tale, ma noi della WCA ci stiamo lavorando) possa continuare a crescere, attraendo nuovi partecipanti di ogni età, soprattutto i più giovani. Spero, infine, di riuscire prima o poi di poter organizzare una competizione ufficiale a Varese. Fino ad oggi ho sempre avuto problemi, tra location idonee troppo costose o che non rispondono alle mail… Ma anche qui io non mollo!».

Qui i record di Alessandro Fava | World Cube Association

Tommaso Guidotti
tommaso.guidotti@varesenews.it

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Pubblicato il 15 Dicembre 2022
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