Perché i ricchi sembrano più giovani
Viviamo in una società che non vuole saperne di invecchiare e pertanto si moltiplicano i sistemi che cercano di rallentare l’invecchiamento e proteggere dal cambiamento climatico
C’è chi sogna un tappeto elastico, un forno per fare il pane in giardino, una vasca idromassaggio, una stanza in più per lo smart working, un balcone abbastanza grande per un tavolino pieghevole sopra i vasi di salvia e basilico, a qualcuno basterebbe averlo il pane, anche senza la casa, o una bottiglia d’acqua per arrivare fino a Lampedusa, senza annegare disidratata allattando un bambino. Siamo otto miliardi e ognuno ha bisogni e sogni diversi in funzione della posizione sull’infinita scala della distribuzione di redditi, ricchezze, culture e valori. In cima stanno i super-ricchi, un tempo molto lontano erano i latifondisti, il clero, i capi dei regni. A loro si sono aggiunti, imprenditori e finanzieri, oligarchi del petrolio e dei bitcoin, celebrità del sistema dello spettacolo, sport e social media. Credit Suisse, nel Global Wealth Report 2022, stima che l’1% dei più ricchi del mondo controlli quasi il 50% della ricchezza totale del pianeta (secondo i dati ufficiali). Sono 63 milioni di Paperon de’ Paperoni, i cui forzieri contengono 221 trilioni di dollari. Alla base della piramide abita stretto-stretto il 53% degli adulti del mondo, che si spartisce le briciole di 5 trilioni di ricchezza.
Chi ne ha tantissimi deve lavorare sodo per spenderne abbastanza da stare al passo con lo status raggiunto. Panfili, ville, auto di lusso, elicotteri, isole private, diamanti non passano mai di moda. Però c’è il redditometro e Google Earth a stanarti, vanno protetti costantemente, magari te li confiscano pure con qualche sanzione. La festa di compleanno con i Rolling Stones e le limousine sono datate; coi tempi pandemici che tirano, è meglio puntare sul benessere, e la qualità di vita, magari eterna, o quasi. Visto che la maggior parte di loro non è più giovane, e quelli giovani hanno voglia di esserlo a lungo, si stanno sempre più affermando i sistemi che cercano di rallentare l’invecchiamento e proteggere dal cambiamento climatico. Eccone alcuni esempi.
Ossigeno. Julianne Moore, l’attrice americana, prima di ogni evento si sottopone alle cure di Fabricio Ormonde, il suo skin expert. Si prepara la pelle con uno scrub profondo e dermo-abrasione, poi si applica un flusso di ossigeno carico di acido ialuronico, per riattivare la microcircolazione, togliere gli effetti dei raggi UV e dell’inquinamento, e ottenere un effetto glowy (radioso) immediato. Mr. Enjoy, al secolo Gianluca Vacchi e re italiano di Instagram, per tenersi in forma, dorme due ore ogni notte in una camera iperbarica per ossigenoterapia (HBOT), e poi si immerge nella vasca piena di ghiaccio (crioterapia) per completare il trattamento. Le HBOT possono essere grandi abbastanza per ospitare insieme fino a 2-3 persone anche di grande stazza, superando l’effetto claustrofobia. Come resistere ai benefici decantati di riparare le fibre neuronali periferiche, favorire la sintesi del collagene, l’osteogenesi, l’effetto antinfiammatorio e antiossidante?
Radiofrequenze. Kylie Minogue, la cantante australiana, utilizza un trattamento che combina micro-perforazione (micro-needling) ed emissione di onde radioelettriche ad alta frequenza, che sfruttano l’energia naturalmente prodotta dai tessuti trattati quando vengono colpiti dalle onde, per eliminare le rughe e rassodare le lassità cutanee. Il sistema attrae, come alternativa alla chirurgia plastica, molte altre star, come Jennifer Aniston, Scarlett Johansson, Gwyneth Paltrow e Demi Moore.
Raggi infrarossi. Paris Hilton usa l’NLIFT, un trattamento biostimolante basato sulla combinazione del calore erogato dai raggi infrarossi emessi dalla tecnologia Zaffiro, con un nuovo tipo di filler (gel) all’acido ialuronico, arricchito da calcio idrossiapatite, una sostanza stimolante resistente alle elevate temperature, per stimolare la produzione di collagene. Kim Kardashian preferisce l’effetto rassodante del nuovo dispositivo di rimodellamento epidermico e adiposo sottocutaneo (SARD), perché rende la pelle dell’area trattata compatta ed elastica, aiutando anche in caso di cuscinetti di grasso.
Servizi di evacuazione. Per clienti facoltosi che amano esperienze estreme ed esclusive di viaggio, sport, natura, o semplicemente vogliono essere salvati da inondazioni, incendi e altri disastri naturali, non basta l’assicurazione Europ Assistance. Stanno crescendo i servizi di evacuazione e intervento, come quelli di Global Rescue: “Forniamo i migliori servizi integrati di medicina, sicurezza, rischio di viaggio e gestione delle crisi disponibili ovunque, forniti dai nostri team di paramedici di terapia intensiva, medici, infermieri e veterani delle operazioni speciali militari”. I servizi possono includere strategie preventive personali, dall’ispezione delle case per assicurarsi che siano sigillate dal fumo in caso di incendi, al monitoraggio dei parametri vitali con dispositivi indossabili e alla consegna a domicilio di fluidi e vitamine per via endovenosa per rafforzare le difese del corpo in caso di disastro. I sistemi di protezione preventiva includono kit di sopravvivenza e apparati di raffreddamento personali da indossare sotto i vestiti, come i giubbotti antiproiettile.
Bunker di sopravvivenza. Il Gruppo Vivos offre una protezione chiamata “piano di back-up per l’umanità”. Ha trasformato 600 bunker sotterranei, abbandonati dai militari nelle colline del Sud Dakota, in “culle per l’apocalisse”, pronte ad essere utilizzate in caso di eventi estremi di varia natura. In questo momento il suo network è in espansione in Europa e in Asia.
Chissà se questo tipo di soluzioni può veramente aumentare la qualità di vita di persone che spesso hanno vissuti di disagio esistenziale, isolamento e relazioni inquinate dal rapportarsi con il potere e la ricchezza estrema? Per tutti gli altri rimangono forse opzioni più economiche, come la nuova app che promette di accompagnarci quotidianamente nelle scelte per una vita più sana e longeva, di qualità. The Great Age Reboot chiede di passare dieci minuti al giorno per aumentare la nostra consapevolezza sulle scelte e le attività che ci fanno bene: alimentazione, attività fisica e cerebrale, sonno di qualità, gestione dello stress. “Non si tratta di prolungare la tua vita in modo da avere 30 anni in più da passare in una RSA. Si tratta di darti altri 30 anni nel fiore degli anni, in modo da poter fare qualunque cosa ami, qualunque cosa nutra il tuo benessere”, promette il servizio. https://www.greatagereboot.com/
In compagnia si cammina meglio, e si vive bene e più a lungo: la qualità delle relazioni che costruiamo, coltiviamo, difendiamo e il senso che diamo alla vita, sono elementi che non si possono comprare, perché non hanno prezzo, ma un valore eterno. Buon 2023.
“Ognuno vale tanto quanto le cose a cui dà importanza”, Marco Aurelio.
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