I controlli all’acquedotto e il finto vigile: a Vergiate lezioni “anti truffa“ dei carabinieri
Come riconoscere un malintenzionato? Eco la lezione dei militari che hanno incontrato anziani e residenti. "Nell'incertezza comporre sempre il 112"
L’anziana di Besozzo che solo poche settimane fa, e poco più a Nord, è stata truffata con la tecnica “del finto incidente“: 500 mila euro in oro e gioielli che hanno preso il volo. Idem per diversi altri casi di persone cadute nella rete dei truffatori. Per questo nei giorni scorsi a Vergiate i carabinieri sono saliti in cattedra per tenere una speciale lezione per consentire ai residenti di resistere ai tentativi di truffa.
La lezione è avvenuta giovedì scorso alla sala polivalente messa a disposizione dall’amministrazione comunale, e i militari hanno incontrato la cittadinanza per illustrare le modalità più frequenti con cui ladri e truffatori cercano di carpire la fiducia delle persone a noi care, e specialmente dei nostri anziani. Un momento di confronto durante il quale il Comandante della Stazione, il maresciallo maggiore Antonio Di Lullo, ha illustrato ai cittadini come riconoscere i tentativi di coloro che si presentano a domicilio con cattive intenzioni.
Infatti, è bene sapere che talvolta questi malintenzionati si presentano come finti tecnici del gas o dell’acquedotto e, millantando di dover fare controlli per presunte perdite o contaminazioni, chiedono di mettere al sicuro denaro e gioielli nel forno o nel frigorifero per poi fare una serie di verifiche, tutte finte, che hanno il solo scopo di distrarre le vittime e rubare i loro averi.
Altra modalità, altrettanto truffaldina, è quella di presentarsi a casa spacciandosi per appartenenti alle forze dell’ordine. Molto spesso questi manigoldi fanno delle telefonate con cui preannunciano che parenti, figli o nipoti sono rimasti coinvolti in incidenti stradali e che per il rilascio è necessario il pagamento di una somma di denaro.
A queste telefonate, poco dopo, segue l’arrivo a domicilio di un finto agente, che magari mostra anche un tesserino, che porta via i soldi o i gioielli che le vittime nel frattempo hanno preparato. Queste modalità non sono quelle utilizzate dalle forze dell’ordine e i tecnici delle aziende di servizio pubblico.
«In casi simili è prudente non aprire a nessuno e chiamare sempre il 112, il numero unico di emergenza», hanno spiegato i militari.
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