Licata dà il via alla campagna elettorale: “Noi l’alternativa ai populismi di destra e sinistra”

Al fianco del candidato amministratori, colleghi di lavoro, militanti e tanta Lozza, il paese di cui è sindaco

Giuseppe Licata campagna elettorale

Tanta Lozza, ma anche tanti amministratori locali, colleghi e compagni di viaggio di Italia Viva e Azione. Giuseppe Licata, sindaco di Lozza ex consigliere provinciale, lancia ufficialmente la sua campagna elettorale per le elezioni regionali con la lista Azione – Italia Viva a sostegno di Letizia Moratti Presidente.

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Lo ha fatto riunendo a cena i suoi primi sostenitori in pizzeria a Bizzozero dove oltre 150 persone hanno ascoltato il neocandidato introdotto dalla voce di amici e amministratori scelti per lanciare la sua candidatura.

A perorare la causa e l’impegno di Licata sono intervenuti il sindaco di Mornago Davide Tamborini, il sindaco di Sangiano Matteo Marchesi, il presidente della biblioteca di Lozza Archimede Bombetti, Adriana Bianchi della Onlus a tutela della persona e una collega d lavoro della Prefettura.

La corsa di Licata parte dalla loro testimonianza e dal lavoro di coordinamento del partito fatto sulla provincia di Varese.

Giuseppe Licata, dopo le elezioni politiche di settembre quello delle regionali sarebbe il primo test territoriale del nuovo ticket politico di Azione e Italia Viva, come sta andando questa nuova unione?

Siamo partiti con le politiche e abbiamo ottenuto un grande risultato: il 10% in Lombardia, abbiamo superato la Lega a Varese, doppiato Forza Italia. Questo non è successo per caso ma perché noi siamo gli unici che parlano delle cose da fare per i cittadini e il nostro territorio.
In questo momento la Lombardia, una terra di grandissime eccellenze produttive, naturalistiche, sociali, ha subito un profondo declino soprattutto nei servizi gestiti dalla Regione: trasporti, sanità e tanto altro. Noi siamo quelli che hanno idee e proposte concrete.

Per farlo era necessario rompere gli schieramenti con una terza proposta?

In questo contesto di declino della Regione vedo negli altri partiti la rassegnazione. Vedo una destra che vorrebbe continuare a governare con la stessa mancanza di visione e con gli stessi modelli fallimentari, mantenendo il consenso con slogan e propaganda. Dall’altra parte una sinistra che vuole invece continuare a fare opposizione, qualche volta abbaiando alla Luna e lasciando di fatto le cose come stanno. In questo contesto noi vogliamo essere la svolta perché siamo distanti da questo modo di fare politica.

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La vostra lista unisce candidati che provengono da sensibilità politiche distanti tra loro e che solo alcuni anni fa militavano anche su fronti opposti, cosa vi unisce oggi?

Il punto di incontro non è il passato ma è dove si vuole arrivare. Siamo tutte persone che si sono trovate a condividere un progetto politico alternativo ai populismi di destra e ai populismi di sinistra. Lo abbiamo dimostrato in questi anni e continuiamo a farlo con coerenza. Condividiamo passione politica e voglia di fare, con attenzione ai territori e alle istanze che ciascuno di noi porta con sé.

Lei porta il suo bagaglio da amministratore locale?

Sicuramente, e si tratta di un’esperienza importante su temi trasversali. Faccio un esempio che riguarda il mondo dei trasporti e che va oltre il noto problema del pendolarismo ferroviario. Per evidenti ragioni territoriali ho seguito molto la costruzione della Pedemontana e posso dire che c’è qualcosa nel suo modello di finanziamento che è sbagliato. Appartenendo ai privati quell’opera oggi sconta di scelte che vanno a scapito del territorio: il prezzo della nostra tangenziale è il più caro d’Italia, questo fa si che non venga utilizzata – dopo tutto quello che è costata – a scapito della viabilità locale. È un tema che voglio portare con forza in Regione.

Al centro del dibattito regionale non può non esserci quello che è uno dei maggiori capitoli di spesa: la Sanità. In che condizioni si trova oggi?

Che la sanità che non funzioni è oggettivamente sotto gli occhi di tutti. Manca personale sanitario e amministrativo e spesso i medici stessi sono costretti ad occuparsi di burocrazia trascurando il paziente. Oggi serve aumentare il personale ma anche dare i giusti incentivi. Lo dico perché, soprattutto da queste parti, il tema del personale sanitario si intreccia con un altro grosso tema del nostro territorio: il frontalierato. L’economia di frontiera ha tanti risvolti positivi ma anche negativi: l’attrazione di molte competenze oltre confine è un problema nella sanità così come nelle aziende.

Parlando di sanità regionale va però fatto notare che la titolare di questa competenza fino ad oggi era stata la vostra candidata Letizia Moratti, crede che questo possa essere un elemento controverso della vostra campagna?

Letizia Moratti è una persona di grande competenza, capacità amministrativa e un bravo tecnico. Lo ha dimostrato nella fase in cui Milano si è aggiudicata Expo, e lo ha fatto anche in questa breve esperienza con l’incarico di assessore alla sanità, quando è arrivata lei ha dato un forte impulso alla campagna vaccinale, non ci possono essere dubbi sul suo valore.

Tomaso Bassani
tomaso.bassani@varesenews.it

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Pubblicato il 19 Gennaio 2023
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