Una mostra nel cuore di Busto Arsizio per ricordare gli orrori della Shoah
Inaugurata in Galleria Boragno di via Milano la rassegna di documenti che fino al 27 gennaio racconterà “La persecuzione degli ebrei in Italia” dal 1938 al 1945 a cura dei giovani studenti degli Istituti Superiori “Olga Fiorini e Marco Pantani” con l'ausilio dell’ANPI bustese e del Centro di documentazione ebraica contemporanea
Un’iniziativa organizzata nel cuore di Busto Arsizio, per trasmettere ancora una volta un messaggio di cittadinanza attiva contro gli orrori delle discriminazioni, facendo memoria di quanto di più terribile la storia abbia consegnato. È uno sforzo convinto nel ricordare quello che è accaduto, affinché non si ripetano gli stessi errori, quello che ACOF Olga Fiorini porta avanti in questi giorni, rendendo ancora una volta i giovani protagonisti nel divulgare valori come il rispetto, la fratellanza e l’integrazione, con una serie di appuntamenti ideati in vista del Giorno della Memoria, che si celebra il 27 gennaio.
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Ecco allora che ieri sera – lunedì 23 gennaio – alla Galleria Boragno della centralissima via Milano è stata inaugurata la mostra di immagini e documenti dal titolo “1938/45: la persecuzione degli ebrei in Italia”. Un doloroso viaggio fra discriminazioni, leggi razziali, privazioni delle libertà e deportazioni che i ragazzi degli Istituti Superiori “Olga Fiorini e Marco Pantani” – in particolare i componenti del team del Museo Didattico Digitale – hanno realizzato con l’ausilio dei loro insegnanti, dell’ANPI bustese e del Centro di documentazione ebraica contemporanea, componendo un mosaico di quegli anni drammatici.
Oltre ad aver curato l’allestimento del percorso espositivo, gli studenti ACOF faranno anche da ciceroni per tutti coloro che vorranno visitare l’esposizione allestita sino a venerdì 27 gennaio, con apertura dalle 15 alle 17. Anche le scolaresche sono invitate a partecipare, in questo caso con apposite visite guidate organizzate in orario mattutino proprio per agevolare l’affluenza e diffondere il messaggio.
«Noi docenti che abbiamo collaborato all’allestimento di questa iniziativa, non possiamo che essere orgogliosi di questi ragazzi», ha spiegato al taglio del nastro la professoressa Irene Pellegatta. «Come ci ha insegnato Primo Levi, il ruolo di chi è nato tanti anni dopo l’Olocausto è quello di diventare nuova voce al posto di chi non può più raccontare ciò che ha visto e vissuto». Una riflessione, questa, che ha trovato d’accordo anche Liberto Losa, presidente della sezione cittadina dell’Associazione Partigiani d’Italia: «Aveva ragione Umberto Eco – ha affermato – nel sostenere che la memoria altro non è se non la forza delle nostre radici. Ripercorrere quello che è accaduto pure in Italia in fatto di razzismo, persecuzioni e sterminio è essenziale, perché la storia dimostra che nulla va dato per scontato né per acquisito in eterno, neppure la democrazia, per cui bisogna continuare a lottare per difendere ciò che ci è stato consegnato, evitando che si ricada negli errori del passato. È essenziale che siano i giovani ad essere genuini testimoni di libertà».
Felici dell’iniziativa, i direttori della galassia ACOF. Per Cinzia Ghisellini «la partecipazione dei nostri studenti a questi progetti è un segnale di speranza che ci trasmette tanta fiducia». «Rendere i ragazzi protagonisti della vita civile è un impegno che sentiamo come un dovere di educatori», ha aggiunto Mauro Ghisellini.
La mostra – resa possibile dalla collaborazione di Francesca Boragno, titolare della galleria espositiva – è stata applaudita dai rappresentanti dell’amministrazione comunale. Laura Rogora, presidente del consiglio, si è complimentata per «il senso della memoria che anima tanti giovani di Busto», mentre l’assessore alle politiche scolastiche Daniela Cinzia Cerana ha sottolineato «l’essenzialità del protagonismo dei ragazzi su temi tanto importanti, ribadendo una presenza costante di ACOF in tutti gli appuntamenti di sensibilizzazione ai valori fondanti che scandiscono il nostro calendario. Le iniziative per la Shoah sono preziose e lodevoli».
Oltre alla mostra in Galleria Boragno, l’universo ACOF sarà coinvolto anche in un altro momento inserito all’interno del calendario stilato dal Comune di Busto Arsizio con le scuole del territorio: venerdì 27 gennaio, alle ore 11.30, il Giardino della Riconoscenza di Villa Tovaglieri – inaugurato l’anno scorso per ricordare i Giusti di questa zona – ospiterà un momento di riflessione, sempre con al centro gli studenti.
Per prenotare la visita guidata: https://www.museodidatticofiorini.it/visita-guidata/
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