Samarate racconta un anno di solidarietà e di vita con gli ucraini
L'impegno per le famiglie ucraine e i rifugiati, partito grazie a un precedente rapporto con l'iniziativa dei "bambini di Chernobyl", ha portato a Samarate moltissime persone nell'arco dell'anno. Domenica un incontro che si può seguire anche online

Le prime avvvisaglie di guerra, il primo viaggio fino ai dintorni di Kiev, il “convoglio solidale” e poi dieci mesi di vita insieme. È stato un anno di grande impegno per l’Ucraina, quello vissuto dalla comunità di Samarate: famiglie, singoli, Comune, associazioni sono state impegnate dal primo momento per l’aiuto e l’accoglienza dei rifugiati ucraini.
Domenica 15 gennaio, a undici mesi dall’inizio del dramma, si terrà un incontro -”un momento di riflessione, racconto e ringraziamento” – per raccontare questa ampia esperienza, trasmesso online da Villa Montevecchio, dalle 15 alle 17.
«Si sono messi in gioco famiglie, medici, farmacisti oculisti, semplici cittadini, la parrocchia cattolica e le persone della chiesa evangelica» racconta Nicoletta Alampi, assessore ai servizi sociali «La comunità samaratese in questi mesi si è attivata e ha accolto». Un lavoro non semplice: l’accoglienza “d’emergenza” ha costretto a creare magazzini di materiale per le famiglie di rifugiati e a predisporre reti di assistenza per le famiglie samaratesi che hanno aperto le loro case.
Samarate è stato uno dei punti di riferimento in provincia di Varese grazie al rapporto già instaurato dall’associazione Noi con Voi, che accoglieva i “bambini di Chernobyl”, provenienti dai villaggi intorno all’ex centrale nucleare a Nord di Kiev (altro centro con molte presenze è stata anche la vicina Castano Primo, in provincia di Milano).
La maggior parte dei “bambini di Chernobyl” e dei loro famigliari sono stati recuperati con due viaggi al confine ucraino-polacco di Przemysl-Medika (nella foto di apertura dell’articolo: l’arrivo del primo viaggio, inizio marzo 2022).
A Przemysl, la città polacca dove arrivano i profughi dell’Ucraina
Dopo la primissima fase, in cui erano emergenti le necessità pratiche, nei mesi successivi si è dovuto lavorare alla convivenza e ai problemi aperti, anche a fronte di persone che vivevano una fase di “sospensione” delle loro vite (tra inverno e primavera Kiev era fronte di guerra, in estate la situazione è meno pericolosa, ora è di nuovo dura per i bombardamenti).
Una parte dei rifugiati è ancora presente oggi a Samarate, anche se diverse famiglie sono rientrate in Ucraina in particolare in estate.
L’appuntamento online è per domenica 15 gennaio, dalle 15 alle 17, sulla pagina facebook del Comune (qui).
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