“Un caffè per l’ospedale”. A Gallarate un flash mob flash per il Sant’Antonio Abate
È stato convocato sabato mattina in Largo Camussi, vicino alla sede del consiglio comunale al Broletto. Non c'è un organizzatore formale ma la mobilitazione sembra puntare sulla questione cittadina, su cui il consiglio aveva votato due mesi fa
“Un ospedale al caffè, un caffè per l’ospedale”. È il titolo con cui è stato convocato un “flash mob” convocato a Gallarate sabato mattina, sul tema della salute e del destino del Sant’Antonio Abate, l’ospedale di Gallarate che sta vivendo una fase di incertezze, complice anche la propettiva di costruzione di un nuovo ospedale unico Gallarate-Busto.
Il flash mob si terrà in Largo Camussi e nelle scorse ore ha creato una certa curiosità sui promotori, visto che questi non sono esplicitamente indicati nel volantino. La mancanza del simbolo di un partito sembra l’evento al di fuori della campagna elettorale tra candidati, anche se senza dubbio il tema è molto politico. La comunicazione all’autorità di Pubblica Sicurezza è stata fatta da una privata cittadina di Gallarate, ma al di là di questo sembra che il flash mob di sabato mattina (appuntamento alle 11) diventi un momento di aggregazione per varie voci che si stanno esponendo sull’ospedale, come il Comitato per il Diritto alla Salute del Varesotto o, ancora, la lista civica Obiettivo Comune gallarate (lista comunale, che non ha “affiliazioni” con altri partiti o liste a livello regionale).
Nella convocazione del flash mob si fa riferimento alla mancata convocazione da 8 mesi della commissione speciale Sanità del Comune di Gallarate e al fatto che proprio il 28 gennaio “è il termine entro il quale il consiglio comunale di Gallarate ha impegnato il sindaco Cassani a convocare i vertici politici di Regione Lombardia” per aggiornamenti sul destino del Sant’Antonio Abate e sul progetto dell’ospedale unico.
Sulla scadenza ha incalzato nei giorni scrsi proprio il consigliere comunale di OCG Massimo Gnocchi: l’impegno a convocare entro sessanta giorni i vertici politici della Regione era stato tra l’altro votato all’unanimità dall’assemblea civica, con un passaggio che aveva anche un po’ stupito, dopo mesi di contrapposizione tra centrodestra, centrosinistra e liste civiche.
Nella convocazione dell’incontro si fa riferimento al Sant’Antonio Abate come un patrimonio comune non disponibile e fa comunque indirettamente riferimento alle elezioni regionali imminenti: “L’ospedale è dei cittadini. Gallarate è di tutti. Chi governa ha il dovere di dare una risposta prima di chiedere il voto. Gallarate non è una passerella, la salute è il primo diritto”, si legge nella locandina diffusa online e che lancia l’iniziativa. Resta da vedere quanto il flash mob – il cui titolo gioca sul fatto che l’ospedale sarebbe all’ultimissimo atto – saprà mobilitare le persone.
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