Emanuele Monti: “Sbagliata la proposta del Partito Democratico di chiudere gli ospedali piccoli e smantellare la medicina territoriale”
Il consigliere regionale uscente e candidato della Lega alle prossime consultazioni commenta così la proposta del consigliere del PD Borghetti
«È profondamente sbagliata la proposta del Partito Democratico di chiudere gli ospedali piccoli e smantellare la medicina territoriale in favore del rafforzamento dei grandi ospedali delle città. La nostra posizione è di tutelare la possibilità di accesso alle cure che deve essere uguale per tutti i cittadini lombardi senza distinzione del luogo in cui risiedono. Se è vero che ormai il Pd è diventato il partito delle élite urbane è altrettanto vero che la Lombardia non è solo Milano e i quartieri del centro. La Lombardia è fatta di valli, piccoli comuni e aree periferiche che meritano la stessa dignità e le stesse opportunità». Lo dichiara Emanuele Monti, consigliere regionale e capolista della Lega alle elezioni regionali, rispondendo alla proposta lanciata dal consigliere regionale del Partito democratico, Carlo Borghetti, durante l’iniziativa di questa mattina organizzata dall’università Liuc “Carlo Cattaneo” denominata “Oltre la pandemia. RSA protagoniste del territorio”.
«La Lega, come ha dimostrato in questa legislatura, crede nell’importanza delle RSA e degli ospedali territoriali come strutture indispensabili per intercettare velocemente e preventivamente i bisogni di salute dei cittadini lombardi. Per questo motivo, siamo stati al fianco degli enti gestori nei periodi più bui della pandemia e lo siamo tutt’ora, sia in regione sia al governo, con fondi strutturali per il rilancio energetico delle strutture e il sostentamento economico in un periodo di aumento generalizzato dei prezzi» aggiunge.
«Auspichiamo che i lombardi capiscano cosa è meglio e, confermando il buongoverno di Attilio Fontana, dimostrino di essere dalla parte di chi vuole una salute vicina e capillare. Oltretutto, dove pensano di mettere i 200.000 cittadini che vengono da tutta Italia a farsi curare in Lombardia se chiudono altre strutture? Noi andiamo avanti con la consapevolezza della virtuosità del nostro modello che traina il paese da trent’anni» conclude.
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