Il programma di Vincenzo Orlandino: “Sicurezza, giovani e trasporti per una Lombardia all’altezza dei suoi cittadini”

Vicesindaco di Vedano Olona, dove riveste anche la carica di assessore ai Lavori pubblici e alla protezione civile, Vincenzo Orlandino, 42 anni, è candidato per il Consiglio regionale con la lista Patto civico per Majorino presidente

Vicesindaco di Vedano Olona, dove riveste anche la carica di assessore ai Lavori pubblici e alla protezione civile, Vincenzo Orlandino, 42 anni, si candida per il Consiglio regionale della Lombardia con la lista Patto civico per Majorino presidente.

Sposato con Zara e papà del piccolo Gioele, Orlandino lavora per un’importante gruppo bancario come consulente finanziario per la divisione Terzo settore.

Non le mancano di certo gli impegni, perché la scelta di candidarsi per le elezioni regionali?

Perché credo nella possibilità di un cambiamento. E’ arrivato il momento di cambiare la politica di Regione Lombardia e vorrei dare il mio contributo. Credo nel progetto di Majorino e soprattutto nel ruolo che possono avere gli amministratori locali, soprattutto in questo momento in cui le persone hanno il bisogno di recuperare fiducia nella politica in generale.

Che cosa porterà in Regione se sarà eletto?

Innanzitutto la mia esperienza di amministratore locale, il contatto diretto con il territorio e i cittadini, ma anche la mia esperienza professionale con il Terzo settore in tutta la provincia di Varese.

Quali sono i temi centrali della sua proposta politica per queste elezioni?

Sicuramente il tema della sicurezza, fondamentale e molto sentito dai cittadini. Poi mi sta particolarmente a cuore il tema del diritto allo studio e delle politiche per i giovani. Vorrei lavorare a programmi per agevolare ad esempio le residenze studentesche per chi frequenta l’università e facilitazioni per quanto riguarda i trasporti. Questo è un altro tema importante, la mobilità. Aggiungerei anche la cura del territorio, un tema cruciale per la nostra regione con i suoi problemi ambientali e di consumo di suolo.

C’è poi un tema che ritengo molto importante per una regione come la Lombardia, che è quello della semplificazione e della  sburocratizzazione. Regione Lombardia deve diventare un ente semplificatore degli enti locali, a partire dai Comuni. La Costituzione italiana mette tutti gli enti locali sullo stesso piano, e dunque bisogna evitare che si creino gerarchie e inutili complicazioni burocratiche. La Regione deve stare sul territorio, affiancare i Comuni nello sviluppo delle loro attività, non essere un ente generatore di difficoltà.

Che ruolo vede per Regione Lombardia nei prossimi anni?

Regione Lombardia deve prima di tutto ricostruire una visione del futuro ma soprattutto del presente, in particolare in due settori cruciali: la sanità e i trasporti. Serve un cambiamento forte e concreto in questi due ambiti e non lo dico io ma le persone con la loro esperienza e il loro disagio. Più in generale credo che l’obiettivo debba essere quello di restituire ai lombardi un ente Regione che sappia garantire servizi all’altezza dei cittadini di questo territorio.

Perché la scelta di candidarsi con Patto civico?

Ho scelto la lista Patto civico per Majorino presidente perché è composta da donne e uomini che arrivano dal territorio, esponenti della società civile e amministratori locali, il cui obiettivo è quello di mantenere una forte relazione con i territori lombardi.

Approfondiamo il tema che ha messo al primo posto, quello della sicurezza. Quali sono le principali criticità?

Il tema della sicurezza, nel mio lavoro di amministratore locale è una mia battaglia personale, e credo che la Regione abbia il ruolo e le risorse per aiutare i Comuni ad intervenire in modo più efficace. C’è ad esempio il tema urgente, direi emergenziale, dello spaccio nei boschi, ormai diffuso in tutto il territorio. Serve un intervento deciso e coordinato, i Comuni non possono essere lasciati soli, così come non si può delegare il problema solo agli enti locali e alle forze dell’ordine. E’ necessario un tavolo di coordinamento permanente perché bisogna cambiare l’approccio normativo e avere una mappatura precisa dei luoghi dove si registra questo fenomeno.

E poi è fondamentale lavorare con i giovani sulla prevenzione. Recentemente ho partecipato ad un incontro con educatori del territorio sul tema delle fragilità dei ragazzi ed è emerso un quadro preoccupante. Manca un serio progetto di informazione nelle scuole, senza il quale non si può arginare questo fenomeno, pensando che a risolvere l’emergenza sia solo l’intervento delle forze dell’ordine o della Polizia locale, che agiscono quando il problema si è già verificato e non possono certo fare prevenzione. Questo senza negare il ruolo importante che hanno per il controllo del territorio, che anzi va potenziato, anche, dove necessario, attraverso società private se le forze sul campo sono insufficienti. Su tutti questi aspetti la Regione avrebbe la possibilità di intervenire, ad esempio mettendo a disposizione più risorse per la sicurezza.

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Pubblicato il 07 Febbraio 2023
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