Alberi abbattuti all’ospedale di Circolo. Zanzi: “Uno scempio tagliare piante storiche”
La segnalazione in un suo post su Facebook, che si preoccupa, ancor più degli alberi già abbattuti, di un platano "a rischio". La risposta dell'assessore all'Ambiente

Ne avevamo parlato già diversi giorni fa: per fare posto alle nuove costruzioni all’interno dell’Ospedale di Circolo di Varese, sono stati abbattuti alcuni alberi appartenuti alla antica proprietà Tamagno.
Una situazione che ha provocato la reazione di Daniele Zanzi, agronomo, leader della formazione civica Varese 2.0 e già vicesindaco nella prima giunta Galimberti. In un post sul suo profilo facebook di quest’oggi, 10 marzo, segnala infatti: «Iniziano a scavare all’ ospedale di Circolo per la costruzione del nuovo “monoblocchino due”. Uno scempio di alberi storici, tra cui il monumentale e tutelato Luquidambar del Tamagno, nel silenzio generale e con il consenso dei pubblici uffici comunali».
“E ADESSO TOCCHERA’ AL PLATANO?”
Una accusa che Zanzi sottolinea anche pensando agli alberi ancora esistenti e non abbattuti: «Ora si scava andando a strappare e ferire le radici degli esemplari arborei a margine e che quindi tra pochi anni inizieranno a deperire, saranno giudicati da qualche perizia pericolosi e verranno abbattuti, come è già successo»
Nel post mostra infatti anche una situazione da lui definita “a grave rischio” per un esemplare di platano secolare: «È stato mutilato – segnala Zanzi – Ricordo che il Regolamento comunale del verde, approvato dal Consiglio Comunale in data 29 marzo 2021 con il voto contrario del solo movimento civico 2.0 che lo riteneva lacunoso e datato, all’ art . 11 comma 3 allegato 4 impone distanze minime degli scavi per tutelare le radici. Nel caso dell’ annoso platano tali norme di garanzia per l’ albero non sono rispettate e quindi si deve procedere alla sanzione prevista» .

L’ASSESSORA SAN MARTINO: “LA STIAMO SEGUENDO, CI SONO DELLE PERIZIE IN MERITO”
Abbiamo interpellato, per rispondere alle sue parole, l’assessore all’Ambiente del comune, che ci ha risposto: «La questione è attenzionata. Prima di dare l’assenso sono state fatte quattro perizie da professionisti in relazione con assessorato all’ambiente, tutti dottori agronomi. E io ho piena fiducia nel parere degli esperti – Ha commentato Nicoletta San Martino – È comunque sempre possibile in questi casi chiedere l‘accesso agli atti, per verificare nei particolari quali sono state le scelte, come il peraltro il dottor Zanzi ha fatto più volte»
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