Consiglio comunale di Busto Arsizio: decide tutto la maggioranza, anche se la proposta è della minoranza
Approvati dal centrodestra i regolamenti per le consulte giovani e pari opportunità e per le società sportive, entrambi su input dell'opposizione che, però, lamenta di essere stata estromessa dal dare un contributo
La linea è chiara e viene ripetuta ad ogni votazione di emendamento della minoranza. In sala consiglio riecheggia il “no” che ricorda alla truppa della maggioranza di votare contro il provvedimento per poi dire “sì” quando un emendamento uguale nel contenuto viene proposto da un consigliere a sostegno della giunta.
Ha lasciato l’amaro in bocca a molti il consiglio comunale di ieri sera (martedì) a Busto Arsizio a seguito dell’approvazione di due regolamenti sollecitati proprio dai gruppi di opposizione nei mesi scorsi e riguardanti il funzionamento delle consulte (giovani e pari opportunità) e l’erogazione di contributi alle società sportive.
Tutti gli emendamenti proposti da Pd, Progetto in Comune, Popolo Riforme e Libertà, Gruppo Misto e Busto Al Centro sono stati respinti senza se e senza ma. «L’obiettivo di questi emendamenti – come riferito dai vari capigruppo – era quella di dare un contributo al miglioramento di provvedimenti che noi stessi abbiamo sollecitato ma che giunta e maggioranza hanno fatto loro in tutto e per tutto, senza dare alcuno spazio alle nostre idee» – hanno detto i vari capigruppo.
Per quanto riguarda la delibera che ha definito il nuovo regolamento delle consulte è il capogruppo del Pd Maggioni a far notare l’assurdità: «Pd, Progetto in comune, Popolo Riforme e Libertà e Gruppo Misto hanno votato a favore dell’emendamento del Centrodestra (ruolo della presidente del consiglio) mentre lo stesso contenuto che doveva essere votato, secondo presentazione cronologica (prima emendamenti presentati da Farioli), ha ricevuto voto contrario del centrodestra». Gigi Farioli ha parlato di meschinità da parte della maggioranza.
Un copione simile si è ripetuto con il regolamento delle società sportive che, però, l’assessore Maurizio Artusa difende con i denti: «A quello si è lavorato bene con il Pd, un po’ meno con chi ha cercato solo di creare problemi alla giunta e all’assessore» – riferendosi a Gianluca Castiglioni di Busto al Centro e alle tensioni che si sono verificate tra i due, culminate con l’abbandono dell’aula per qualche minuto da parte del consigliere di opposizione, promotore del regolamento.
Una pagina poco bella della democrazia cittadina, senza dubbio, dove un consigliere di maggioranza come Matteo Sabba (che si è astenuto su tutti gli emendamenti) ha motivato il suo no alla delibera sul regolamento delle consulte solo perchè riteneva «un segno di debolezza della maggioranza» dare seguito ad una proposta dell’opposizione.
Alla fine ha sintetizzato bene Santo Cascio, consigliere d’opposizione di Progetto in Comune: «Vengo qui in consiglio sempre con grande rispetto per questa aula ma vedo che dall’altra parte si usa solo la forza muscolare dei numeri. Non c’è rispetto per la democrazia. Dispiace per quei pochi che ancora vengono qui a seguire il consiglio».
Eppure il consiglio di martedì sera si era aperto con un liberale come Farioli che ha ricordato un comunista come Ivan Furlanetto, scomparso nei giorni scorsi dopo una vita di militanza. Fu anche consigliere comunale del Pci dal ’64 al ’70 e consigliere provinciale: «Da posizioni diverse ci siamo sempre confrontati con grande correttezza». Anche Maggioni, capogruppo del Pd, ha ricordato la sua figura: «Persona retta dal punto di vista ideologico e politico ma concreta. Le divisioni che ci sono state negli anni hanno accertato la sua coerenza».
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