Bino e Malfatti: “Meritata e bellissima”. Raimondi: “Fatta la storia”

«Una vittoria meritata e bellissima. Per noi, per la squadra e per una città che è tornata a vivere emozioni grazie all’hockey come accadeva tanti anni fa». Carlo Bino è felice, emozionato ma come nel suo stile non deborda mai con le parole e con i gesti, anche in una serata memorabile.

«Dopo gara 6 ero sereno – prosegue il presidente dei Mastini – perché a Caldaro avevamo vinto una grande partita. Ho capito che abbiamo capito come avremmo potuto conquistare il titolo e così è stato. Credo che questa sera il Varese abbia vinto con merito la partita: avremmo dovuto segnare prima perché a un certo punto c’era il rischio che arrivasse un gol loro».

Bino, che esclude praticamente con certezza che l’HCMV disputi l’ALPS nella prossima stagione, ha un pensiero sia per gli avversari («sono stati molto bravi: ho voluto fare i complimenti al loro presidente con cui ho un buon rapporto») sia per la Pallacanestro Varese: «Abbiamo voluto esprimere il nostro sostegno alla società biancorossa: è un momento difficile per lo sport della città e spero che questa nostra vittoria aiuti il movimento».

Il suo braccio destro, Matteo Malfatti, è stato l’architetto che ha costruito la squadra campione sia della Coppa Italia sia della IHL. «Pensare di poter raccontare un finale del genere sarebbe stato davvero troppo. Siamo arrivati a sollevare entrambi i trofei quest’anno davanti a un pubblico fantastico, di altri tempi. Grazie a una squadra con due palle così, capace di rimontare in Gara6 e di tenere la massima intensità in una partita dura come quella di stasera. E il gol di Perla è stata davvero la ciliegina sulla torta di una stagione straordinaria».

Edo Raimondi, maglia giallonera ancora addosso, è uno di quei bambini che a metà degli anni Novanta prendeva posto in tribuna per tifare la EuroShimano. «Abbiamo reso questa stagione indimenticabile e centrare anche questo successo davanti ai nostri tifosi è ancora più bello. Abbiamo riportato quella passione viscerale di trent’anni fa e chi come me – i Mazzacane o Vanetti – era qui a festeggiare la Federation Cup può capire cosa c’è dietro. Abbiamo scritto un ulteriore pezzo di storia per questa maglia».

«E’ stata una stagione lunga, siamo arrivati in fondo abbastanza stanchi però il cuore e il sacrificio che ci hanno supportato in tutta la stagione alla fine hanno fatto andar dentro il disco di Schina» spiega invece Lorenzo Piccinelli, varesino tornato “a casa” proprio nella scorsa estate. «Oggi è stata una partita molto tattica: un errore poteva costare caro infatti fino alla fine è rimasta in bilico».

Due gol nell’ultimo minuto: la IHL è dei Mastini Varese