Rilasciati e denunciati gli ultras napoletani portati in questura dopo il “raid” a Varese
La posizione dei fermati è al vaglio, possibile l'emissione di Daspo. Indagini in corso da parte della Digos

I 26 ultras partenopei fermati nel pomeriggio di domenica e portati in questura a Varese per accertamenti sono stati rilasciati alla mezzanotte di domenica. La conferma arriva dalle fonti ufficiali di piazza Libertà dopo quanto avvenuto ieri quando una dozzina di “van“ scuri si è mossa da Milano per raggiungere il centro città ma il dispositivo attivato dalle forze dell’ordine li ha intercettati e bloccati in viale Europa a Varese.
Qui una parte dei tifosi è stata fatta defluire fuori città mentre altri, 26 persone in tutto, sono state portate in questura per accertamento: si tratta di appartenenti ai gruppi ultras “Fedayn“ e “Secco Vive” che intendevano replicare con una sorta di azione dimostrativa in centro città ai fatti accaduti il 4 maggio scorso durante i festeggiamenti a Varese per lo scudetto del Napoli quando due tifosi del Napoli scesero in piazza per festeggiare il terzo scudetto assegnato matematicamente a campionato non ancora finto alla formazione partenopea.
Le indagini della Digos di Varese mirano ora a identificare gli oltre 100 (forse 150) tifosi (giunti a bordo di 30 mezzi) che ieri si sono resi protagonisti del raid.
Secondo quanto riporta l’Ansa “dopo i tafferugli i tifosi si sono allontanati procedendo contromano a bordo dei loro veicoli, sfiorando l’investimento di un poliziotto ma sono stati intercettati dopo pochi chilometri dalle Volanti della Ps e condotti in Questura a Varese”.
Per gli ultras fermati è scattata la denuncia per il reato di “resistenza a pubblico ufficiale” ed è stato loro notificato l’avvio dell’istruttoria per il Daspo.
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