I giovani democratici portano in consiglio comunale a Varese la protesta degli studenti universitari
I giovani consiglieri PD Matteo Capriolo, Giacomo Fisco, Giulia Mazzitelli e Luca Battistella, 107 anni in quattro, hanno firmato una "mozione consigliare in merito al caro affitti e al diritto allo studio"
Sono contro gli “atteggiamenti paternalistici della destra, anche dei giovani della destra, che considerano i giovani che protestano dei fannulloni” e sottolineano che “I problemi denunciati dagli studenti sono quelli che hanno anche i giovani lavoratori e tutti coloro che cercano di farsi una vita indipendente” e, approfittando del fatto che sono tutti consiglieri comunali, hanno reso questa loro posizione una mozione, che è stata depositata nel pomeriggio di oggi, 19 maggio 2023.
I giovani consiglieri PD Matteo Capriolo, Giacomo Fisco, Giulia Mazzitelli e Luca Battistella, 107 anni in quattro, hanno firmato una “mozione consigliare in merito al caro affitti e al diritto allo studio” che impegna il sindaco e la giunta di Varese a: «Avviare un confronto con le istituzioni nazionali e regionali, con i rappresentanti delle suddette istituzioni, nonché con l’Università degli Studi dell’Insubria, per affrontare la questione degli affitti elevati e il diritto allo studio per gli studenti fuori sede» con l’obiettivo di: «Individuare strategie e iniziative a largo spettro che possano rispondere alle esigenze dei giovani studenti nel territorio di Varese e della provincia».
«In realtà – sottolinea Matteo Capriolo, 25 anni, che in quanto più votato del suo partito è paradossalmente il “Consigliere Anziano” in Consiglio comunale – Varese si pone di fronte a questo tema come un modello: i progetti pensati 4 anni fa con lo studentato di Biumo e l’acquisto del City Hotel da parte dell’università sono stati una scelta lungimirante che ha permette ai giovani di venire a Varese con affitti calmierati, rispetto ai problemi che pone studiare all’Università di Milano. problemi che non riguardano solo gli affitti, ma anche l’accessibilità della città: se i treni per Milano ci impiegassero 30 minuti non sarebbe un problema abitare a Varese, per esempio».
I quattro consiglieri, che hanno presentato la mozione insieme al segretario cittadino dei Giovani Democratici Riccardo Tomaiuoli (che di anni ne ha 20), per sostenere le loro tesi sono partiti dalla Costituzione che “riconosce il diritto allo studio come un diritto fondamentale (Art. 3) per rimuovere gli ostacoli economici e sociali che limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impedendo lo sviluppo pieno della persona umana e la partecipazione di tutti i lavoratori alla vita politica, economica e sociale del Paese” mentre “L’Articolo 34 della Costituzione stabilisce il diritto dei capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, di raggiungere i gradi più alti di istruzione, garantito tramite borse di studio, assegni alle famiglie e altre provvidenze”.
«Il diritto allo studio è anche diritto a studiare nell’università più prestigiosa, se si può, a prescindere dal reddito – ha sottolineato Giacomo Fisco – la Regione Lombardia ha università prestigiose, ci si deve poter arrivare a prescindere dal reddito. E’ un problema grande e un ingiustizia: ma se lo dice un giovane è considerato un viziato. Tra i giovani in tenda al Politecnico di Milano c’è un ragazzo di Carnago. Mi sono tolto lo sfizio di guardare google maps, che mi ha segnalato che da Carnago a piazza Leonardo da Vinci a Milano ci vogliono quasi due ore di viaggio all’andata e due ore al ritorno. A questo ragazzo, che vuole frequentare il Politecnico, gli si chiede di andare all’università in treno, o in alternativa di pagare 800 euro al mese per una camera condivisa».
Un problema che gli studenti universitari condividono con i giovani lavoratori: «Io penso che questo sia un tema che va oltre i partiti e oltre la situazione degli universitari: è una tematica che riguarda tutti i giovani, ed è legata alla precarietà del lavoro – ha sottolineato Giulia Mazzitelli – Io sono un’insegnante con contratto a tempo determinato e, malgrado sia laureata e abbia un lavoro, non mi è ancora possibile ipotizzare un futuro in autonomia. Una situazione che riguarda tutti i miei coetanei».
La loro mozione ricorda inoltre che “Le politiche abitative rientrano nella competenza delle regioni, che attualmente coprono appena il 4% degli studenti fuori sede con gli studentati” e per questo “È necessario potenziare il ruolo dell’housing sociale da parte della Regione Lombardia e dell’ALER, riqualificando migliaia di appartamenti attualmente vuoti e inutilizzati” e che “L’aumento dei prezzi degli affitti ha conseguenze significative sulla qualità della vita degli studenti, portando precarietà, rinunce a opportunità formative e ritardi nell’autonomia dalle famiglie. Questa situazione è già aggravata dai bassi stipendi degli under 30, con il 54% dei trentenni italiani che guadagna meno di 7 euro l’ora secondo Federcontribuenti”.
Per i giovani consiglieri infine “Il Governo deve rivedere la scelta di ritirare l’emendamento che stanziava 660 milioni di euro per il caro affitti per gli studenti. Inoltre, si ritiene necessario che il Governo si impegni a riportare fondo affitti per studenti fuorisede a 20 milioni di euro, mentre oggi, con l’ultima manovra di bilancio, ne vale 4 milioni“. Inoltre “E’ necessario potenziare il servizio ferroviario di Trenord in Lombardia, che attualmente non riesce a far fronte alla concorrenza dei territori circostanti, inclusa la città di Varese. Collegamenti migliori, più efficienti e veloci consentirebbero a molti studenti e lavoratori di spostarsi nella nostra città”.
«Quello che presentano i consiglieri è un lavoro uscito dalle richieste di assemblea dei Giovani Democratici, frutto di un lavoro collettivo che vuole rispondere al disagio della nostra generazione – sottolinea infine Riccardo Tomaiuoli – Un disagio che non si riduce al caro affitti e alla questione dei fuorisede ma comprende il precariato, gli stage retribuiti il cui minimo è 300 euro e che non permettono di fare nulla. Siamo una generazione che troppo spesso si sente dire che è fatta di ragazzi viziati che vogliono solo spritz e non sacrifici. E’ evidente che non possono ridurci a questo».
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