L’urologia dell’ospedale di Varese apre un ambulatorio per la riabilitazione dopo la prostatectomia
È dedicato agli uomini che subiscono l'asportazione radicale per patologia oncologica

L’urologia dell’ospedale di Varese, diretta dal Prof. Federico Dehò, ha attivato un nuovo percorso di riabilitazione, dedicato agli uomini che vengono inseriti in lista operatoria per una prostatectomia radicale per patologia oncologica.
Si tratta di un percorso di riabilitazione del pavimento pelvico, organizzato grazie alla grande disponibilità del pool infermieristico dell’Urologia dell’Ospedale di Circolo, che permette di minimizzare le conseguenze dell’intervento chirurgico sulla continenza urinaria.
«Grazie alla chirurgia robotica, con cui eseguiamo ormai la totalità degli interventi di prostatectomia radicale – ha spiegato Dehò – il rischio di conseguenze post-chirurgiche sulla continenza urinaria si è ridotto notevolmente. Con un’adeguata riabilitazione del pavimento pelvico, da seguire nella fase che precede e in quella successiva all’intervento, questo rischio è quasi del tutto annullato. Ecco perché sono particolarmente soddisfatto dell’attivazione di questo percorso che, grazie all’impegno dell’équipe infermieristica del reparto di Urologia, va ad affiancarsi al percorso già disponibile dedicato alla riabilitazione andrologica».
Una volta identificati i pazienti da inserire nel percorso, gli infermieri specializzati li contattano per programmare le sedute di riabilitazione e fornire loro tutti i dettagli. Questa personalizzazione del programma di riabilitazione garantisce un’attenzione individuale e promuove la collaborazione del paziente.
«La riabilitazione del pavimento pelvico è una componente fondamentale nella gestione delle disfunzioni pelviche – spiegano gli infermieri – e costituisce una soluzione altamente efficace per migliorare la qualità della vita dei pazienti urologici che devono sottoporsi all’intervento chirurgico per tumore alla prostata. Con poche sedute e alcuni esercizi che insegniamo e che ogni paziente deve ripetere a casa nella fase che precede e in quella che segue l’operazione, i nostri pazienti sanno che le conseguenze sulla continenza urinaria possono essere evitate nella quasi totalità dei casi».
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