Centro del Ghiaccio, il Comune di Varese pensa all’area dell’ippodromo
La candidatura piace a Palazzo Estense. Galimberti: «Il nuovo centro si può integrare con palaghiaccio, tennis, scuola Pellico e con l'attività ippica. Tanti vantaggi e infrastrutture già pronte»
Si fa sempre più caldo il discorso relativo alla possibilità di costruire a Varese un centro federale degli sport del ghiaccio. Una questione della quale si inizierà a parlare anche nella sede istituzionale per eccellenza, il consiglio comunale, previsto per la sera di martedì 18 luglio a Palazzo Estense.
L’ordine del giorno non ne fa riferimento, ma appare automatico che si toccherà anche il punto del ghiaccio, sia per la stretta attualità sia per il fatto che “radio-municipio” parla di una vicinanza di intenti tra la maggioranza e l’opposizione, con l’ex candidato sindaco Matteo Bianchi a tirare le fila della propria parte politica.
Proprio il Comune, intanto, sta pensando a una soluzione che possa favorire l’arrivo in città del centro federale del ghiaccio e, allo stesso tempo, valorizzare quanto già presente. In particolare Palazzo Estense sta ragionando sull’area di Biumo Inferiore dove già è situata l’Acinque Ice Arena e dove insistono altre strutture sportive come l’ippodromo, il tennis club, e dove gli spazi pubblici sono completati da quelli della scuola Pellico.
»Il fatto di avere in quel sito il palaghiaccio rinnovato e perfettamente funzionante è un vantaggio importante nell’ottica di richiedere il centro federale – spiega il sindaco Davide Galimberti a VareseNews – Oggi l’indirizzo è quello di massimizzare l’utilizzo degli spazi e degli impianti anche per una questione di sostenibilità. L’area dove già sorge l’Acinque Ice Arena è la stessa in cui c’è un progetto in fase avanzata per il tennis e la grande area delle Bettole. Credo che si possa ragionare su quello spazio, da un lato potenziando l’attività ippica e dall’altro trovando posto per le strutture del ghiaccio. Si potrebbero così “unificare” una serie di servizi comuni (basti pensare alle aree parcheggio ndr), ottimizzandone l’utilizzo».
Centro degli sport del ghiaccio a Varese, un’idea che stuzzica
Le parole di Galimberti – e di riflesso dell’amministrazione comunale – offrono quindi una soluzione differente rispetto a una prima ipotesi, quella dell’area delle Fontanelle. Il sindaco sottolinea come «la zona dell’attuale palaghiaccio è servita tra tre linee di pullman urbani, una extraurbana ed è vicina alle stazioni».
Pensare alle Fontanelle – che hanno come “plus” la vicinanza con la rete stradale extraurbana – significherebbe quindi mettere in campo infrastrutture da costruire, non solo per i collegamenti ma anche per tutto ciò che necessita una struttura simile. Basti pensare – Galimberti non lo nomina perché si limita alla parte pubblica – al fatto che in via Albani sorge un hotel di grandi dimensioni, molto utile a supporto di un centro federale.
L’area vista dall’alto (Google Maps)Varese, insomma, vuole provare ad accaparrarsi la grande struttura sportiva (ovvio: inutile fare promesse di Olimpiadi da queste parti. Non ci sono i tempi, né il centro sarebbe “tagliato” per i Giochi ma per le proprie esigenze) anche se la concorrenza di Como inizia a emergere. La città lariana era la prima cui Regione aveva pensato, per via del decadimento dell’attuale stadio del ghiaccio locale.
Varese però mette sul piatto una tradizione ben superiore nelle discipline coinvolte ma anche un palaghiaccio che si andrebbe a integrare nel progetto complessivo. Anche perché i 25 milioni circa di cui si parla (fondi che il PNRR destinerebbe alla Regione, che poi andrebbe a ricollocarli sul territorio prescelto: manteniamo il condizionale per una serie di ragioni) sono una bella somma ma probabilmente non sufficiente a coprire tutte le spese. Mettersi a progettare il centro con un’arena già attiva e funzionante accanto, aiuterebbe (probabilmente) a ridurre i costi totali.
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