Vedano Olona ricorda Don Minzoni, prete antifascista ucciso 100 anni fa
Sabato 26 agosto l'Amministrazione comunale, con Anpi e Anpia, propone una mattinata di ricordo e celebrazione del sacerdote ucciso il 23 agosto 1923 dagli squadristi fascisti

Il Comune di Vedano Olona con Anpi e Anpia (l’associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti) organizza per sabato 26 agosto una mattinata di celebrazioni per ricordare don Giovanni Minzoni nel centenario del suo brutale assassinio.
Don Giovanni Minzoni, fu infatti aggredito e bastonato a morte dagli squadristi fascisti il 23 agosto 1923 ad Argenta, in provincia di Ferrara, presso la sua parrocchia.
L’appuntamento è per le 10 al Circolo Vela di Vedano Olona, che si trova proprio in via Don Minzoni. Dopo la deposizione di fiori e la benedizione del parroco Don Daniele Gardini, si succederanno interventi di ospiti e autorità.
Dopo il saluto e l’intervento del sindaco Cristiano Citterio, parlerà Francesco Tito Tosi, presidente provinciale di Anpia e porterà il suo saluto Rolando Lucioni, presidente della sezione Anpi Basso-Sankara di Vedano OLona.
Infine il dottor Felice Borsani racconterà chi era Don Giovanni Minzoni, con una relazione dal titolo “Don Minzoni, prete sconosciuto”.
La mattinata si concluderà con un aperitivo offerto da Anpi e Anpia a tutti i presenti.
Nato a Ravenna nel 1885 da una famiglia della media borghesia, Don Giovanni Minzoni dopo gli studi in seminario fu ordinato sacerdote e destinato alla sede di Argenta, in provincia di Ferrara, entrando subito in consonanza solidale con la povertà diffusa del bracciantato agricolo.
Fu cappellano militare volontario nella Prima guerra mondiale e venne decorato con la medaglia d’argento al valor militare. Fu attivo promotore di opere caritatevoli, diede vita a circoli sociali per l’acculturamento delle classi umili e ai primi nuclei del sindacalismo cattolico nella Bassa ferrarese. Vicino alle posizioni cristiano-sociali del Partito popolare, fu da sempre oppositore del fascismo e non mancò di mostrare la sua opposizione al nuovo regime che si era instaurato in Italia nel 1922. Il 23 agosto del 1923 fu aggredito a bastonate da due squadristi fascisti e a seguito delle lesioni riportate morì poche ore più tardi.
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