A Creva il tripudio del bel gioco
Venerdì sera il piccolo bocciodromo gara entusiasmante
Venerdì sera a Creva, pur con l’assenza della categoria A che aveva esaltato nelle due precedenti edizioni del Memorial Antonio Pardo l’estro di Walter Barilani, esistevano tutti i presupposti per consentire al bel gioco di esibirsi con la livrea più suntuosa.
Il piccolo bocciodromo, con la sua atmosfera intima, quasi a voler selezionare il pubblico più competente affacciato solo su due lati dei campi, era disposto a lasciar esibire i suoi attori pur in condizioni climatiche davvero non ideali.
Le luci accattivanti dell’interno mal si accordavano con un cielo di grigiori mai uguali in funzione delle mutevoli volontà degli epigoni di Eolo, quanto mai capriccioso e traboccante di desideri inconfessabili per creare aspetti che avrebbero allietato il pittore inglese William Turner, passato alla storia delle arti figurative per i suoi paesaggi, sovente tempestosi, quasi volesse compiacersi a esaltare i colori e le trasparenze delle bizzarrie climatiche per trasmettere emozioni in luogo di semplici riproduzioni. Gli scrosci di pioggia anche intensi, con lampi scoccati da archi sapienti atti a porre in evidenza il contrasto fra il profilo dei monti e l’arcigno aspetto di un lago propenso a incutere timore, venivano esclusi all’interno, ove prevaleva, in un ambiente ovattato, la passione per la competizione che avrebbe dovuto laureare il trionfatore.
E dire che i superstiti giannizzeri locali avevano dovuto abbassare le insegne per arrendersi agli incursori di turno, i quali, completamente irrispettosi delle normali regole del bon ton, li avevano esclusi impietosamente dalle fasi finali.
Così le semifinali vedevano come interpreti quattro esponenti di bocciofile esterne, ignari delle notorie peculiarità dei campi crevesi che in teoria avrebbero dovuto precludere loro l’accesso alle alte vette della competizione.
Non avevano praticamente storia: da un lato Farinelli sbriciolava un nervoso e stranamente falloso Daniele Basso della Cuviese, il quale non riusciva a reperire il fatidico bandolo della matassa contro il ternatese che non sbagliava mai una bocciata senza dimenticare accosti da puntista provetto. Cappotto poteva essere e cappotto è stato.
Nell’altra il Mario Bortolotto non lasciava ugualmente scampo al daveriese Longhini, che aveva prevalso sui campi di Bedero nelle fasi antecedenti la conclusione a Creva.
A quel punto il pronostico era quanto mai aleatorio: avrebbe prevalso l’arte bocciatoria del Farinelli, oppure la tenace e costante applicazione nell’accosto dell’esponente di San Cassano?
Inutile rilevare che le opinioni erano assolutamente controverse, rimaneva il fatto che i due contendenti cominciavano a sciorinare fin dall’inizio giocate di gran classe, deliziando gli astanti, con un’alternanza di punteggio ove ciascuno avrebbe ragionevolmente potuto far pendere la tradizionale bilancia a proprio favore.
Sembrava che Bortolotti fosse sul punto di prevalere. Con il risultato a suo favore per 8-5 si trovava a fondo tavola con il punto per terra e due bocce ancora da giocare mentre l’avversario aveva ormai ultimato le sue: difficoltà quasi nulle per raggranellare altri due punti e portarsi a un passo dalla meta. Troppo semplice, l’esca era ghiotta per concludere la partita attraverso un tiro alla sua boccia a metà campo al fine di ottenere i quattro punti finali che non poteva non essere tentata. Morale: boccia colpita che trascinava una del Farinelli e invece di tre punti per sé un punto all’avversario con partita riaperta. Uno meno saldo di carattere si sarebbe depresso, non così per il sancassanese che continuava imperterrito ad accostare con somma precisione fino al sospirato successo finale.
E’ molto tardi, il presidente Delli Gatti riduce al minimo il discorso di rito, la premiazione vede la presenza discreta e partecipe di moglie e figlio di Antonio Pardo che fanno trapelare la loro intima commozione. Fuori continua a trionfare la pioggia, le strade sono deserte e lucenti per l’acqua che li riveste, i lampioni sono sfocati, come avvolti da una leggera nebbia: sarebbe piaciuta come immagine a Turner che forse avrebbe gradito aggiungere ai suoi cieli inglesi anche le incredibili suggestioni del Lago Maggiore, quasi a Luino, in frazione di Creva.
PILLOLE DI BOCCE
22 settembre – Crevese – a settori, Creva e Vergiate – finale regionale serale individuale BCD
1) Bortolotti Mario – San Cassano
2) Farinelli Salvatore – Ternatese
3) Longhini Giuseppe – Daveriese
4) Basso Daniele – Cuviese
Direttore di gara – Gatta Domenico
26 settembre – Bederese – a settori, Bedero e Vergiate – inizio regionale serale individuale BCD
29 settembre – Renese – finale regionale serale coppia imposta
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