Il cimitero di Arnate “assediato” dalle erbacce
Nella zona del campo più nuovo, esumato pochi anni fa, è molto lo spazio non occupato. Dove da settimane proliferano le erbacce, segnala Osvaldo Bossi: "La manutenzione non si vede e non la nota nessuno, le grandi opere si"
Cimitero di Arnate “assediato” dalle erbacce: è la denuncia di Osvaldo Bossi, dopo settimane in cui il verde spontaneo è fuori controllo, in particolare nel “campo” più recente del cimitero.
«Girando ieri per il cimitero di Arnate, ormai lasciato al degrado da lungo tempo, mi sono deciso, con anche il suggerimento di alcuni arnatesi, con i quali ho avuto uno scambio di idee, a fare qualche foto sullo stato del cimitero, un segnale alquanto significativo sullo stato di manutenzione» denuncia Bossi, referente locale del Partito Comunista Italiano (piccola formazione nata nel 2016, attiva soprattutto sui temi del lavoro e della salute) ma anche arnatese “doc” attento al suo rione.
La zona dove più evidente il problema è il campo dove sono state fatte esumazioni più recenti: l’area è in parte libera ed è lì che prolifera la vegetazione. Da un lato le tombe nell’erba possono quasi evocare i più sobri cimiteri statunitensi, dall’altro le erbacce suggeriscono un’atmosfera di degrado.
Polemico il commento di Bossi sulla questione: «I governi del fare, sono quei governi delle grandi opere, quelle che si vedono, quelle di cui si può dire, a distanza di tempo “quest chi l’ho fai mi”. Dalle fontane, alle rotonde, ai plessi scolastici, ai sensi unici, alle inaugurazioni, al rinominare piazze,. chi più ne ha più ne metta. Ritengo che i “governi del fare” dovrebbero avere come priorità il mantenere efficiente il patrimonio pubblico per cui indirizzare gli investimenti sulla manutenzione di strade, marciapiedi, scuole, illuminazione, servizi, servizi sociali, ospedali».
Con riferimento qui anche ad un tema locale, quello dell’ospedale unico, su cui il Pci ha agito autonomamente con un proprio comitato: «La sola proposta ha portato al degrado e alla disattivazione di interi reparti dei due ospedali».
Al di là del singolo luogo, va notato che in questa estate (forse per l’alternarsi di pioggia e gran caldo) la vegetazione spontanea è apparsa fuori controllo in tanti contesti diversi, dai paesi fino alle città, dalle valli di montagna alla zona di Malpensa, fino alle sponde del Ticino. Con difficoltà delle amministrazioni a intervenire per tempo o a far rispettare le regole ai privati proprietari di boschi o campi confinanti con le strade.
«La manutenzione non si vede e non la nota nessuno, le grandi opere si, ma il degrado è il segno evidente della mancanza di rispetto verso i cittadini, tutti».
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