La stazione di Luino come hub per la cultura giovanile e internazionale
Questa l'ambizione del Masterplan promosso dall'amministrazione comunale, che ha il potenziale per diventare un accordo di programma che rigenererà l'intero scalo ferroviario e la stazione stessa
La stazione ferroviaria di Luino, cuore pulsante della città, è pronta a trasformarsi grazie a un ambizioso Masterplan promosso dall’amministrazione comunale. Un piano di riqualificazione che non solo mira a restituire lustro a un’iconica struttura, ma ha anche il potenziale per diventare un accordo di programma che rigenererà l’intero scalo ferroviario e la stazione stessa. Attualmente sottoutilizzata e soggetta al degrado, la stazione si appresta a diventare un centro di attività vibrante e multiculturale, contribuendo così in modo significativo alla trasformazione in corso nell’area ex Visnova e all’intero paesaggio urbano di Luino.
«Siamo fortemente convinti che l’unico modo per arginare il degrado sia introdurre nuovi usi e rigenerare nel vero senso della norma, introducendo funzioni sociali e il rinnovamento ambientale – fa sapere l’assessore all’Ambiente e all’Urbanistica Francesca Porfiri -. Il Masterplan che abbiamo affidato al Laboratorio dell’architetto Corrado Tagliabue è ormai in dirittura di arrivo e siamo pronti per convocare gli enti e illustrare la proposta».
UN NUOVO POLO SCOLASTICO
Uno dei pilastri fondamentali di questo Masterplan sarà la creazione di un nuovo “polo scolastico” in cui verranno trasferite tutte le scuole superiori della città. Un nuovo spazio che non solo fornirà una moderna infrastruttura educativa, che in qualche modo ricorderà la forma di un treno – “il treno della conoscenza” -, ma creerà anche un ambiente dinamico in cui i giovani potranno scambiarsi esperienze e conoscenze.
UN NUOVO MUSEO DEI TRASPORTI
Un “hub per la cultura giovanile e internazionale”: è così che sarà infatti ripensato tutto l’ambito della stazione. «Internazionale come è la stazione di Luino, caratteristica che nel tempo l’ha resa grande e che oggi si vuole recuperare» ha detto Porfiri, che ha inoltre spiegato che proprio in linea con questa visione, l’edificio dell’ex Parigine sarà ripensato come un nuovo museo dei trasporti. «Abbiamo ricevuto mandato da RFI e Sistemi Urbani per formulare delle ipotesi, e salvo i locali utilizzati per la gestione ferroviaria, possiamo esplorare diverse direzioni. In questo contesto, l’edificio delle Parigine, situato internamente ai binari, sarà concepito come uno spazio destinato a diventare un museo dei trasporti», dove verrà accolta anche l’attività dell’associazione Verbano Express che avrà il vantaggio di avere un collegamento diretto con i binari. «Questa – ha spiegato Porfiri – è l’unica destinazione ammessa data la particolare localizzazione della struttura. E anche in questo vogliamo avere una visione più ampia». Non solo un museo ferroviario, dunque, ma un vero e proprio museo dei trasporti che possa avere una valenza per tutta la provincia di Varese e anche per la provincia di Como «che vorremmo interessare, anche perché di scali ferroviari dismessi così grandi che possano avere questa vocazione, non ce ne sono molti. Pensiamo che sia fondamentale mettere in gioco a livello sovra territoriale questa struttura meravigliosa che merita di essere recuperata nella sua bellezza» ha concluso Porfiri.
UN NUOVO POLO CULTURALE
Non solo, nelle immediate vicinanze della stazione si erge l’edificio storico del “dopolavoro ferroviario”, il quale costituisce il primo elemento di questo ambizioso progetto di rinascita. L’amministrazione comunale ha partecipato a un bando promosso dalla Fondazione Cariplo, finalizzato alla creazione di uno spazio di aggregazione dedicato ai giovani. L’obiettivo principale consiste nella rigenerazione di questi spazi, che comprenderanno anche una sala polivalente e laboratori dedicati alla musica e alla comunicazione digitale, con una forte enfasi sull’economia circolare, promuovendo il recupero e il riuso. In prospettiva, le pareti di questa prima porzione che potrebbe essere oggetto di riqualificazione saranno dipinte di bianco, anticipando l’ambizione dell’amministrazione di ampliare ulteriormente lo spazio.
In attesa dell’esito del bando, però, l’amministrazione si è avvalsa degli usi temporanei ammessi dalla norma sulla rigenerazione urbana per inaugurare e allestire una mostra con quello che viene definito il design del “non finito”. «Ci siamo dunque limitati a pochissimi interventi, quelli necessari per la messa in sicurezza e, in tanto, a partire dal 16 ottobre, termine della mostra, abbiamo invitato associazioni e giovani a presentare proposte all’amministrazione comunale per continuare a utilizzare in modo temporaneo questo spazio. Siamo convinti che i ragazzi siano gli interlucutori giusti per scommettere su questo tipo di utilizzi. Perché sono i soggetti più adeguati alla sperimentazione, e in questo contesto non si può che sperimentare» ha concluso Porfiri.
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